Sperimentare e innovare socialmente

Chiara Pennasi, sposata con due figlie, è laureata in Economia all’Università Luigi Bocconi, dove ha lavorato come ricercatrice affiliata per due anni. Poi ha iniziato a lavorare per l’Agenzia di Sviluppo Nord Milano come responsabile dell’area innovazione. È diventata direttore generale di un incubatore per start up e con servizi alle PMI. Nel 2012 ha iniziato a lavorare con imprese not for profit e oggi è Direttore Generale della Fondazione Triulza, che ha gestito il Padiglione della Società Civile durante Expo Milano 2015. La Fondazione è rimasta nell’area diventa MIND Milano Innovation District per sviluppare un hub sulla innovazione sociale.

 
 
1. Fondazione Triulza, di cui è la Direttrice dal 2013, è la rete delle principali organizzazioni italiane del Terzo Settore e dell’Economica Civile che, dopo aver dato vita durante Expo Milano 2015 al primo Padiglione della Società Civile, hanno deciso di rimanere in Cascina Triulza per partecipare allo sviluppo del nuovo ecosistema “MIND – Milano Innovation District. Social Innovation Academy”. Con quali strumenti è riuscita a promuovere al centro di MIND il tema dell’Innovazione Sociale?

Per noi l’innovazione sociale è fondamentale per trovare nuove soluzioni di sviluppo sostenibile e di risposta ai bisogni sociali. Già nel 2016 abbiamo lanciato Human Factory, un’iniziativa dedicata al trasferimento tecnologico tra ricerca e terzo settore. Abbiamo poi proseguito creando nel 2018 la Social Innovation Academy, il cui comitato scientifico è presieduto la Professor Mario Calderini del Politecnico di Milano. L’Academy è un "luogo" dove università, centri di ricerca, imprese tecnologiche, istituzioni e ovviamente cooperative, imprese sociali e terzo settore, co-progettano, sperimentano e propongono formazione su temi molto diversi nell’ambito dell’innovazione sociale. Per esempio, per aiutare il terzo settore a reperire fondi europei e fare innovazione sociale, abbiamo creato, in partnership con Fondazione Cariplo, il master in europrogettazione BEEurope. Da tre anni lavoriamo anche con le startup e le imprese cooperative tecnologiche capaci di generale valore economico e impatto sociale, attraverso il Percorso Social-Tech di capacity building e di trasferimento tcnologico. Nel 2020 abbiamo lanciato la prima edizione del Social Innovation Campus, un evento dedicato prevalentemente alle nuove generazioni ma che coinvolge mondi diversi.

2. Con il Social Innovation Campus la Fondazione Triulza si rivolge anche ai giovani, offrendogli un’opportunità di sperimentazione e co-progettazione sui temi dell’Innovazione Sociale. Qual è il bilancio ad oggi dell’iniziativa che vede protagoniste le giovani generazioni?

Le prime tre edizioni del Campus hanno visto la partecipazione di 14.000 persone, di cui metà giovani che hanno potuto confrontarsi con imprese tecnologiche, cooperative, terzo settore, ricerca e istituzioni in un contesto internazionale. La chiave di successo del Campus secondo me si trova nel mettere i ragazzi, prevalentemente scuole superiori, nelle condizioni di progettare soluzioni nuove e sostenibili, sia ambientali sia sociali, per le città del futuro. Sono loro i protagonisti a cui, grazie ad esperti, mentor, contenuti e spunti internazionali, diamo una cassetta di attrezzi per proporre i loro progetti. Ad ascoltare le loro proposte ci sono tutti gli stakeholder di MIND interessati a dar vita a modelli per la città del futuro che sta nascendo in quest’area. La quarta edizione del Campus sarà l’1-2 marzo e approfondirà il tema "Transition for All".

3. Ci racconta un caso virtuoso in cui l’ecosistema di MIND ha rappresentato un’opportunità d’innovazione e di crescita per le cooperative e start up sociali?

La cooperativa sociale Stripes, una delle più grandi in Italia ad occuparsi di educazione e prima infanzia, ha potuto relaizzare in MIND, all’interno della Social Innovation Academy, lo Stripes Digitus Lab, un centro internazionale di ricerca e di formazione sui temi del digitale e della robotica a partire dalla prima infanzia. L’ecosistema di MIND è stato quindi la palestra dove sperimentare e trovare il network di relazioni tra ricerca, imprese e istituzioni. Fondazione Triulza collabora con Stripes Digitus Lab per coinvolgere comunità e territori nello sviluppo di MIND.

4. Quale ruolo svolge l’educazione finanziaria nell’impegno profuso dalla Fondazione Triulza per la realizzazione di una società equa e di uno sviluppo umano sostenibile?

L’educazione finanziaria, uno dei temi portanti dell’Academy, realizzato in partnership con FEduF e Banca Intesa Sanpaolo (socio sostenitore di Fondazione Triulza e partner dell’Academy), è uno strumento fondamentale di inclusione e accessibilità, per tutta la società con ovviamente un’attenzione particolare ai più fragili. Ci siamo quindi rivolti ai bambini e ai giovani, alle donne ma in particolare agli operatori sociali che lavorano con persone fragili, tra cui ad esempio detenuti, persone con difficoltà economiche... A quest’ultimo aspetto è dedicato un tavolo permanente di lavoro della Social Innovation Academy.