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1. Partendo dall’esperienza e dalla sensibilità accumulate attraverso il tuo lavoro sul tema “gestione del denaro”, qual è il senso secondo te della parola “risparmio” oggi?
Il corretto utilizzo delle risorse è un aspetto cruciale della nostra vita in quanto determina una condizione di equilibrio esistenziale che è alla base del benessere di ogni persona. Gestire il denaro in maniera consapevole e misurata ci permette di reagire meglio ad eventi negativi che possono esporci a situazioni di particolare vulnerabilità.
2. In che modo si insegna ai propri figli il valore del denaro? e c’è un’età giusta per farlo?
Il denaro è un mezzo e non un fine. Non è importante quanto guadagni ma come riesci a valorizzare le risorse che hai. Sin dall’adolescenza è opportuno trasmettere una cultura della sobrietà, necessaria per apprezzare ciò di cui disponi. È uno stile di vita, una scelta che non è privazione ma semplicemente la capacità di sapere distinguere l’utile dal superfluo.
3. Favorevole o contrario all’uso della moneta elettronica?
Assolutamente favorevole e per questo ne incentivo l’uso. Anche i miei figli adolescenti hanno una carta prepagata con la quale fare i loro piccoli acquisti. Lo ritengo un modo sicuro e in linea con i tempi per avvicinare i ragazzi al mondo del denaro e per educarli al corretto utilizzo di questi strumenti ormai essenziali.
4. Avvicinarsi all’educazione finanziaria significa anche ricordarsi del valore della solidarietà. Cosa ne pensi?
L’educazione finanziaria e la relativa comprensione dei meccanismi sottostanti, sono di vitale importanza per aiutare le persone più fragili. Fare solidarietà significa anche insegnare il corretto utilizzo degli ordinari strumenti finanziari (bancomat, mutui, prestiti ecc.) sottraendo in questo modo le persone ai canali illegali.