Le nuove frontiere del cashless

Martino Maurizio Pimpinella è dal 2010 Presidente dell’Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento. Direttore del Centro di Ricerca Tecnologie, Sicurezza, Sistemi e Servizi di Pagamento – TESSSPA istituito nel 2012, è membro del Comitato Pagamenti Italia (CPI) presieduto da Banca d’Italia e fondatore di Italian Digital Hub – IDH, associazione a supporto per la trasformazione digitale delle imprese. Dal 2014 gli è stata assegnata la prima cattedra per l’insegnamento “La Moneta Elettronica" presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma - UNINT che si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari per comprendere le basi delle regole giuridiche sottese alla prestazione dei servizi di pagamento e monetica da parte dei prestatori di servizi di pagamento ed è docente presso Scuola di Polizia Economico Finanziaria – GDF, LUM Jean Monnet – Casamassima (BA), Università Europea Roma, LUISS Roma, Università Tor Vergata Roma. E’ membro del Comitato Scientifico “The Economy of Francesco”, di Confindustria Digitale, membro fondatore di Payments Europe – Associazione europea per i pagamenti, esperto in rappresentanza del settore IMPRESA - Blockchain presso Ministero dello Sviluppo Economico. E’ autore dei volumi “L’evoluzione normativo - regolamentare nel settore dei pagamenti”, “I sistemi di pagamento nel terzo millennio" e “Stay Digital, Pay Digital", editi da MFC Editore, coordinatore del libro “Istituti di Pagamento e IMEL – Adempimenti antiriciclaggio” – A.P.S.P. Centro Studi, “Italia Digitale – Dalla lira alla libra”- A.P.S.P. Centro Studi , “La regolamentazione del Fintech – Dai nuovi sistemi di pagamento all’intelligenza artificiale” – Giappichelli Editore, “Italia Digitale a 360°: idee per un nuovo Rinascimento inclusivo e sostenibile” – A.P.S.P. Centro Studi

 
 
1. Iniziamo subito con i bilanci. Dopo tanti anni alla guida dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento (APSP), nata con l’obiettivo di favorire lo sviluppo, l’informazione e la conoscenza della moneta elettronica e più in generale di tutte le procedure di incasso e pagamento, si intravedono segnali di cambiamento culturale da parte degli utenti? Se sì, quali sono?

Innanzitutto, in oltre dieci anni di attività dell’Associazione, il mondo è letteralmente cambiato, non una ma numerose volte. Siamo passati da un’economia dei pagamenti fortemente radicata alla materiale tangibilità del contante all’introduzione del massimo (per ora) della de materializzazione con le transazioni nel Metaverso. In questo periodo, è stata la tecnologia a dettare i tempi imponendo ritmi elevatissimi, mentre normativa e abitudini degli utenti hanno cercato di tenere il passo. Così, anche il cambiamento culturale è stato lento ma progressivo. L’Italia, oggi, è un Paese ancora fortemente legato al contante se paragonato ad alcuni dei principali paesi europei, come evidenziano anche le ben quattro posizioni in meno nel cash intensity index 2022, ma se ci guardiamo alle spalle possiamo notare che i progressi, soprattutto culturali, sono comunque evidenti. Nel 2021, i volumi delle transazioni cashless hanno raggiunto un nuovo picco, mentre nel tempo si è ridotta progressivamente l’entità dello scontrino medio, segno che il pagamento elettronico è utilizzato più spesso e per acquisti di importi limitati. Al cambiamento ha poi dato una sferzata la pandemia, in virtù della quale gli italiani hanno maturato maggiore fiducia e confidenza nei confronti dei pagamenti digitali, ed in particolare di quelli contactless. Le abitudini acquisite allora per necessità sono oggi diventate in moltissimi casi strutturali.

2. La tecnologia blockchain ha segnato l’avvio di un nuovo momento storico dei pagamenti anche se i pericoli legati alla disinformazione sono ancora abbastanza diffusi. Ci può spiegare in cosa consiste e quali sono i vantaggi reali nel suo utilizzo?

Volendo dare una definizione sommaria ma significativa di blockchain, potremmo dire che si tratta di un grande database distribuito in cui è possibile registrare direttamente transazioni/ dati/ informazioni d’ogni tipo tra le parti, senza bisogno d’intermediari, in tempo reale, in sicurezza e con totale tracciabilità. Queste sono le principali caratteristiche che ne fanno uno strumento di grande importanza e utilità. Al momento, si tratta di una tecnologia poco conosciuta in modo approfondito, ma la platea degli utilizzatori si sta notevolmente ampliando in virtù proprio della consapevolezza della sua utilità e versatilità. Troppo spesso, devo dire, è associata al mondo cripto ed è da questo in particolare che provengono i pericoli dovuti alla disinformazione perché gli investitori quasi mai sono consapevoli dei rischi che stanno assumendo, attratti da facili, rapidi e copiosi guadagni. In realtà, la blockchain ha molti più impieghi riconducibili alla finanza innovativa e alle assicurazioni. In Italia, infatti, come certificato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2021, ben il 50% degli investimenti blockchain hanno riguardato proprio questi settori. I suoi vantaggi risiedono nella sicurezza, nella certezza e nella disponibilità delle informazioni immesse. Da ciò discende che i vantaggi si traducono in termini di semplificazione dei costi e in un notevole miglioramento dei servizi, siano essi offerti da una pubblica amministrazione o da un’impresa.

3. In Italia, in cui il trend di adozione delle applicazioni blockchain è in netta crescita ma mancano ancora solidi riferimenti normativi, cosa si sta facendo in termini educativi?

Come sempre accade quando si tratta di economia digitale, la normativa insegue l’innovazione. In Italia, ad esempio, ne è stato avviato un primo abbozzo ma questo non può ad oggi considerarsi sufficiente a regolare un mercato che, come già detto, è già in forte espansione ma le cui potenzialità non hanno confini ben delineati. I vuoti normativi creano i presupposti per la nascita di criticità per i consumatori e il sistema e, in questa, fase è compito della formazione andare a riempire questo vuoto.

La nostra attività associativa è costantemente orientata a questo fine (nell’ambito blockchain e non solo) ed è per questo che abbiamo avviato numerosi tavoli di formazione su blockchain, cripto e valute digitali, abbiamo realizzato eventi dedicati alla sensibilizzazione su questo tema e realizzato, di recente, un libro – Italia Digitale a 360° - gratuito e disponibile per chiunque ne faccia richiesta, in cui, raccontando le potenzialità che l’economia digitale può avere per il rilancio dell’Italia, la blockchain è descritta come uno degli strumenti principe affinchè ciò avvenga.

4. Infine, un accenno al Metaverso. Può spiegarci di cosa si tratta e quali opportunità può offrire?

In termini estremamente semplificati il Metaverso è una realtà alternativa e parallela a quella che viviamo quotidianamente e, come tale, accoglie (o accoglierà in futuro) attività, professionisti, servizi e merci. Secondo recenti rilevazioni, il mercato del Metaverso può arrivare a valere 800 miliardi di dollari da qui al 2024 e rappresenta un terreno ancora in gran parte vergine ma estremamente fertile da coltivare se pensiamo che secondo una ricerca di Sensemakers solo il 25% degli italiani sa cosa sia e ne conosce almeno in parte le opportunità. Dal Metaverso possono nascere nuove opportunità professionali ed è necessario fin da ora lavorare per formare da un lato i professionisti di quel mondo e dall’altro i fruitori dei nuovi servizi, tenendo presente che anche questo ecosistema (come il mercato blockchain, NFT e cripto) andrà regolamentato con regole speciali in grado di armonizzarsi sia col contesto “reale” sia con quello virtuale.