La diversità è una dimensione naturale della vita

Francesca Cavallo è autrice bestseller, editrice, e attivista. I suoi libri (Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli, Elfi al Quinto Piano, Il Dottor Li e il Virus con in Testa una Corona) sono stati tradotti in più di 50 lingue e hanno venduto più di 5 milioni di copie. Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli (Mondadori) è stato libro d’oro in Italia nel 2017. Nel 2018, Cavallo ha ricevuto il Publisher’s Weekly StarWatch Award che premia le stelle nascenti dell’editoria negli USA. Nel 2019 ha fondato Undercats, un’azienda media che ha la missione di incrementare in modo radicale la diversità nei media per bambini producendo contenuti per il mercato internazionale che promuovano parità di genere, diritti umani e giustizia sociale. www.undercats.com - Instagram @francescatherebel


1. Lei è co-autrice del bestseller mondiale “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli”, che, tra i vari record, ha anche quello di essere il progetto editoriale più finanziato nella storia, raccogliendo in totale più di 2 milioni di dollari, attraverso una campagna di crowdfunding lanciata negli Stati Uniti. Perché c’è tanto bisogno di parlare ai bambini di donne che ce l’hanno fatta?

In generale, c’è bisogno di parlare del mondo ai bambini in un modo che sia realistico e che rifletta l’effettiva diversità esistente sul nostro pianeta. Purtroppo, le donne, le persone LGBTQ+, le persone con disabilità, le persone razializzate sono finora in larga parte escluse dai libri per bambini e poco presenti nei media in generale. Questo crea un problema enorme, perché non offrendo rappresentazione a tutte le categorie di persone, convinciamo chi è sottorappresentato che la sua storia valga di meno e diamo meno strumenti a bambini e adulti per vedere la diversità come una dimensione naturale della vita.

Le donne in particolare non sono una minoranza nella realtà, ma lo sono nei luoghi del potere. Davanti a questo problema ci sono due approcci possibili: uno è quello di tutti i brand nati negli ultimi anni che suggeriscono che le donne debbano semplicemente avere più fiducia in se stesse e tutto andrà bene; un altro è quello di chi si impegna per accendere i riflettori sulle cause della disparità esistente, e cerca di ispirare le donne non solo a prendere il potere, ma a cambiarne in modo radicale le strutture. Io mi ritrovo nel secondo approccio, perché credo possa produrre un cambiamento più profondo non solo per chi si identifica come donna, ma anche per tutte le altre comunità marginalizzate.

2. Nel suo primo romanzo per bambini "Elfi al Quinto Piano", ci è voluto l’intervento di una ragazzina intraprendente e con il talento per le invenzioni a sciogliere una situazione complicata. Quali sono gli stereotipi più macroscopici che ancora oggi ostacolano l’approccio delle ragazze alle materie STEM?

Che le donne non abbiano una mente "scientifica" è una delle più grosse bugie che ci sono mai state raccontate. Agli uomini piace raccontare che le donne non sono creature razionali, semplicemente perché questo consente loro di mettersi su un altro piano e di non confrontarsi alla pari con le donne. In verità, se guardiamo alle statistiche legate al crimine (i crimini violenti testimoniano la totale incapacità di una persona di controllarsi e di regolare le proprie emozioni, o in altri termini, di comportarsi in modo razionale) è evidente che gli uomini sono - in media - infinitamente meno capaci di pensiero razionale rispetto alle donne. E questo non è legato a differenze biologiche, ma a problemi di socializzazione. Non essendo sentimentalmente alfabetizzati, gli uomini fanno più fatica ad avere visibilità e dunque controllo sui propri stati d’animo, cosa che li rende mediamente meno razionali rispetto alle donne.

3. Parliamo di donne e uso consapevole del denaro. Le bambine vivono in un contesto in cui la paghetta è mediamente inferiore a quella dei coetanei maschi e la narrazione sociale le vuole principesse in attesa adorante dell’intervento salvifico di un principe. Vede differenze tra l’Italia e gli altri Paesi?

Non credo ci siano grandi differenze, tanto più visto che i modelli che descrivi sono per lo più di importazione americana. Purtroppo la misoginia è abbastanza ubiqua, e l’Italia non è troppo distante dagli Stati Uniti in merito. Ci sono sicuramente molte parti del mondo in cui la situazione delle donne è molto peggiore, e pochissimi posti nel mondo in cui le donne stanno meglio, tendenzialmente in paesi nordeuropei.

4. Cosa si sente di consigliare ai genitori che si trovano per primi a dover educare i propri bambini e le proprie bambine ad una gestione “equa” e sostenibile del denaro?

Di porre l’attenzione prima di tutto a come il denaro viene gestito tra i due genitori (che siano eterossessuali o dello stesso sesso). I bambini imparano più da quello che vedono che da quello che gli diciamo. Se vedono che il lavoro della mamma viene sempre messo in secondo piano rispetto a quello del papà, impareranno che quello del papà è più importante, e che i soldi del papà valgono di più. Se invece vedono un’autentica parità e una equa distribuzione dei compiti tra i genitori, gli sarà più semplice adottare un approccio equo, senza bisogno di ricevere troppe lezioni teoriche in materia.