Donne e materie STEM

Matilde Padovano

Mi chiamo Matilde Padovano e frequento la quinta superiore ad un liceo scientifico. Per adesso, data la mia giovane età, non ho ancora fatto molto nella vita, comunque sia, considero il mio più grande successo aver vinto la medaglia d’oro alle olimpiadi nazionali di informatica; questo è uno dei campi dove si percepisce di più il gender imbalance, ad esempio nella competizione a cui ho partecipato solo il 2% era rappresentato da ragazze, e spero che le cose possano cambiare.

Quale Liceo hai scelto?

Sono in quinta al Liceo Scientifico (tradizionale, quindi purtroppo ho anche latino).

Qual è la tua materia preferita?

Matematica, e fuori dalla scuola informatica.

Quali sono i tuoi hobby/passioni?

La mia passione più grande è l’informatica, passo gran parte del mio tempo libero a studiare questa materia. Quindi per quanto strano possa sembrare i miei hobby principali sono la matematica e l’informatica. Mi piace anche leggere, ma non romanzi, piuttosto preferisco i libri che mi facciano imparare qualcosa di nuovo. Il mio libro preferito è “Sta scherzando, Mr Feynman“ perché l’autore (un fisico che ha anche vinto un nobel) descrive perfettamente quello che provo quando osservo il mondo, e non solo smentisce il mito secondo cui gli scienziati sono persone noiose e monotone, ma addirittura lo ribalta, facendo vedere che in questo ambito è fondamentale la fantasia.

Quale Università hai scelto/pensi di scegliere e perché?

Proprio oggi ho scoperto di essere stata accettata a Cambridge per studiare Computer Science (se mi arriverà anche un’offerta dall’Imperial College of London, non so quale delle due università sceglierò).

Qual è il tuo sogno?

Avere una carriera nell’ambito dell’informatica. Questa estate farò un internship all’IBM, e punto ad arrivare a Google o Facebook già dalla prossima estate. Finita l’università non so bene come sviluppare la mia carriera nel modo migliore, anche perchè in questo campo 4 anni sono un’eternità.

Se potessi tornare indietro o andare avanti nel tempo, chi vorresti conoscere?

Ci sono molti personaggi che vorrei incontrare, ma se proprio ne dovessi scegliere uno direi un nome del presente: Zuckerberg, il creatore di Facebook.

Chi ti ispira e guida nelle tue scelte e nella tua carriera scolastica?

Aver partecipato alle olimpiadi della matematica e dell’informatica mi ha permesso di incontrare moltissimi ragazzi in gamba, ed è grazie a loro se adesso ho così tanti progetti e ambizioni.

Una frase che non sopporti?

“Le ragazze non sono brave come i maschi in matematica/informatica”, è una ferita nell’orgoglio.

Una frase che ripeti spesso?

Niente è impossibile se si lavora sodo.

Quanto contribuiscono le conoscenze logico - matematiche nella tua vita quotidiana?

Non so esattamente quanto nella vita quotidiana, ma aver sviluppato le mie abilità logico-matematiche sicuramente mi ha cambiato la vita. Come avevo accennato prima, spesso nel tempo libero risolvo problemi solo per il gusto di farlo, ed è questo che con il tempo mi ha permesso di essere ammessa ad un’università di eccellenza.

Cosa fare per supportare le ragazze a studiare materie STEM?

Mi sono sempre chiesta perchè ci sia un così grande squilibrio di genere nelle STEM. Credo che ci siano due fasi fondamentali che fanno allontanare le ragazze da queste materie. Il primo è durante l’infanzia: basta confrontare i giochi e i cartoni “progettati” per le bambine per capire quello di cui sto parlando. In secondo luogo percepire lo stereotipo “Le ragazze non sono brave come i maschi in matematica”, è dannosissimo. Probabilmente nessuno ci crede veramente tra noi giovani, il problema è che questo stereotipo fa si che la matematica venga percepita come una materia poco femminile.

Qual è il tuo consiglio ad una ragazza che pensa di “non essere portata” per le materie STEM?

Per quanto riguarda la scusa del “non essere portati”, penso che non sia un problema solo tra le ragazze. Comunque sia, se a una persona piace una determinata materia, ma non si sente all’altezza, direi che quello che serve è tanta dedizione. Io l’anno prossimo andrò a studiare in Inghilterra; il mio primo voto delle superiori di inglese è stato 3 e per anni ho continuato a prendere insufficienze e a giustificarmi dicendo di “non essere portata”. Poi a un certo punto ho capito che l’hard work è molto più importante del talento naturale (che può aiutare solo all’inizio).

Oggi fra i giovani la paura più grande è non riuscire a realizzarsi. Cosa ne pensi?

Credo che il problema più grande sia un altro: molti dei miei coetanei non sanno in COSA realizzarsi. Prendiamo come esempio la scelta dell’università. Qui in Italia è frequente ritrovarsi a luglio, finito l’esame di maturità, a dover scegliere la facoltà. Una decisione così importante non può essere presa all’ultimo. Una metafora che uso spesso è questa: la vita è come un videogioco. Chi comprerebbe un videogioco in cui non ci sono obiettivi da realizzare?! Nessuno! Allora perché dovremmo vivere senza fissarci un obiettivo o un sogno?

Cos’è il successo per te?

Riuscire a realizzare i propri obiettivi, e una volta fatto, porsene dei nuovi.

Elena Faieta

Mi chiamo Elena Faieta e vivo ad Altino un piccolo paesino dell’Abruzzo in provincia di Chieti.
Frequento l’istituto tecnico commerciale Enrico Fermi di Lanciano e quest’anno sono alle prese con la maturità.
A settembre dopo il diploma mi sposterò a Milano per continuare i miei studi economici.

Quale Liceo hai scelto?

Ho scelto di non frequentare un liceo ma bensì un Istituto tecnico commerciale, conosciuto come ragioneria, in quanto sono da sempre un appassionata di economia e dei mercati finanziari ed era la scuola più vicina ai miei interessi.

Quale è la tua materia preferita?

La materia che preferisco è Economia Politica, la scienza che studia i meccanismi e il funzionamento dei sistemi economici.

Quali sono i tuoi hobby/passioni?

Mi piace moltissimo leggere infatti divoro un libro dopo l’altro, soprattutto in estate quando ho più tempo libero. Adoro il mare e amo nuotare, infatti ho fatto nuoto per quasi 7 anni prima di dover lasciare per motivi di forza maggiore. Adesso nel tempo libero mi dedico a lunghe camminate all’aria aperta.

Quale Università hai scelto/pensi di scegliere e perché?

Arrivata quasi alla fine del mio percorso scolastico, la mia passione non è cambiata affatto da quando ho iniziato: continua ad essere l’economia. Di conseguenza sono orientata verso due corsi in particolare: Economia e Finanza e Scienze statistiche ed economiche. Anche se sono ancora un po’ indecisa sulla scelta finale, quel che è certo è che voglio imparare a studiare i fenomeni economici e quindi voglio acquistare tutti gli strumenti necessari per farlo.

Qual è il tuo sogno?

Il mio sogno è quello di riuscire a fare qualcosa di grande nella mia vita. Voglio viaggiare, andare via, scoprire il mondo, allargare i miei orizzonti, conoscere e imparare nuove cose, ma poi voglio tornare nel mio paese e sfruttare tutta la mia esperienza per fare qualcosa di importante che possa cambiare finalmente le cose qui. Non voglio che ci siano più ragazzi scoraggiati dalla nostra triste mentalità italiana, e non voglio più vedere disuguaglianze di trattamento e opportunità tra uomo e donna.
Come realizzerò questo sogno idealistico non lo so ancora, ma un uomo saggio una volta disse di essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Io inizierò proprio da questo.

Se potessi tornare indietro o andare avanti nel tempo, chi vorresti conoscere?

Sicuramente in entrambi i casi vorrei conoscere me. Sembra una risposta scontata ma vorrei poter dire alla Elena del passato di impegnarsi non 10 ma 100 volte più di quanto abbia fatto io negli ultimi anni, e farmi incoraggiare dalla Elena del futuro, del fatto che nulla è impossibile se ci crediamo davvero!

Chi ti ispira e guida nelle tue scelte e nella tua carriera scolastica?

Penso che la mia famiglia e i miei professori abbiano sempre avuto un grande ruolo nel motivarmi e guidarmi, soprattutto adesso che mi avvicino a fare scelte davvero importanti circa quello che ne sarà della mia vita. Una persona però che mi ha ispirato molto è stato un professore universitario conosciuto durante il mio Erasmus a Dublino, che mi ha ricordato una cosa che spesso ci dimentichiamo per via del nostro retaggio culturale, o perché non ci sentiamo “abbastanza”. Mi disse che “non tutti siamo bravi in tutto ma ognuno di noi è bravissimo in qualcosa” e che quindi dobbiamo capire per cosa siamo portati e riuscire a farlo sempre meglio, meglio di prima e meglio degli altri. Perché quando siamo bravi, quando ce lo meritiamo riusciamo a fare qualsiasi cosa.

Una frase che non sopporti?

Una frase che non sopporto affatto è “Non sai farlo”. Non c’è niente di più che detesti sentirmi dire. Come dice sempre una mia professoressa “E’ difficile tutto quello che non si conosce”, quindi se davvero vogliamo imparare qualcosa basta rimboccarsi le maniche e mettercela tutta.

Una frase che ripeti spesso?

“Ce la farò, niente è impossibile” e me la ripeto davvero spessissimo, qualsiasi cosa stia facendo, perché anche se ci credo non si sa mai. Tanto vale convincersene ogni giorno di più!

Quanto contribuiscono le conoscenze logico - matematiche nella tua vita quotidiana?

Sicuramente tantissimo. Come già detto la mia passione è l’economia e l’economia per quanto sia una scienza sociale per tanti versi irrazionale e incerta è anche e soprattutto logica e certezza, e la matematica ne è alla base. Anche il percorso universitario che sceglierò sarà pieno di matematica ed è per questo che per farlo bene dovrò avere solidissime basi matematiche.

Cosa fare per supportare le ragazze a studiare materie STEM?

Sicuramente bisogna prima di tutto far cadere il falso mito delle “materie noiose e impossibili” facendo capire loro quanto le STEM siano non solo importanti ed utili ma anche appassionanti e coinvolgenti, e posto che le ragazze spesso potrebbero sentirsi escluse da quello che per molti anni è stato visto come un mondo prettamente maschile è necessario far capire loro che non esiste cosa più falsa di questa. Ragazzi e ragazze sotto molti aspetti sono diversissimi tra loro, ma non possono essere diverse anche le opportunità che potrebbero avere, perché hanno le stesse capacità! E quando riescono a collaborare e a mettere insieme anche le loro diversità i risultati sono molto più sorprendenti di quelli che si otterrebbero lavorando da soli. Per questo credo che ci sia bisogno di far capire alle ragazze che studiando materie STEM possono davvero dare un grandissimo contributo in questo ambito!

Qual è il tuo consiglio ad una ragazza che pensa di “non essere portata” per le materie STEM?

Di non arrendersi subito. Quello che in genere si fa alla prima difficoltà è rinunciare e lasciar perdere, ma in fondo basterebbe ragionarci su un po’ di più per capire che in fondo ce la si può fare e anche alla grande!

Oggi fra i giovani la paura più grande è non riuscire a realizzarsi. Cosa ne pensi?

Credo che sia una paura legittima. Tutto ciò che è incerto spaventa molto, ed è normale che anche il futuro faccia paura. Ma dev’essere una paura “bella” che ci sproni ad impegnarci ancora di più per il raggiungimento dei nostri obiettivi e delle nostre mete, non una paura che ci blocchi. Questo può accadere solo se abbandoniamo la triste mentalità con la quale siamo cresciuti, che tutto è impossibile, che le cose belle non sono per noi, che il merito non è riconosciuto e che impegnarsi non serve. Perché il lavoro duro ripaga sempre, e sono certa che se ci impegniamo al 200% (ma dobbiamo farlo davvero e da subito!!) in quello che crediamo ci realizzeremo sicuramente e riusciremo in tutto ciò che ci prefiggiamo!

Cos’è il successo per te?

“Il successo è il viaggio non la destinazione” … proprio così: per me il successo è un prodotto. Il prodotto di tanti fattori: l’impegno, lo studio, l’impegno, le nottate passate in bianco sui libri, il lavoro sodo, i sacrifici e ancora impegno impegno impegno. Non va confuso con quella che è futile notorietà e celebrità. È molto di più. È tutto ciò che ci ha portato alla realizzazione di noi stessi e di ciò che ci sta più a cuore. Quando lo si raggiunge si può davvero essere fieri di sé!