L’educazione finanziaria è una competenza civica

Intervista a Simonetta Giordani - Segretario Generale Civita
 
 

1. Qual è il legame tra educazione finanziaria e al risparmio e sostenibilità?

Saper gestire il proprio denaro in maniera consapevole e lungimirante non solo è utile al benessere individuale, ma è anche un fattore essenziale per non essere esclusi dai meccanismi di ripartizione della ricchezza, dalla mobilità sociale e dalla crescita. In questo senso, il rapporto tra sostenibilità ed educazione finanziaria è molto stretto perché è anche attraverso la promozione dell’educazione finanziaria che un’azienda può rendere concreto e fattivo il proprio impegno verso la sostenibilità.


2. In che modo una realtà culturale come l’Associazione Civita può promuovere l’educazione finanziaria e al risparmio?

La situazione tuttora non soddisfacente dell’educazione finanziaria in Italia, nonostante le azioni e i progressi compiuti in questi ultimi anni, impone un grande sforzo innanzitutto di natura culturale che abbia come destinatari principali le donne e i giovani. Per far sì che l’educazione finanziaria diventi un pilastro della formazione dei cittadini è necessario lavorare in sinergia tra pubblico e privato, tra istituzioni educative e finanziarie. È per questo motivo che eventi come quelli recentemente realizzati dall’Associazione Civita su educazione finanziaria e sostenibilità sono così importanti: riuniscono attori diversi ma complementari, tutti accomunati da un obiettivo comune.


3. Quali i fattori che condizionano l’arretratezza italiana in termini di educazione finanziaria?

La capacità di gestire responsabilmente le risorse, pianificare il futuro e prendere decisioni informate in materia economica non deve essere vista solo come una competenza individuale, ma va promossa come una competenza civica per tutti i cittadini ad ogni età. Inoltre, quando si parla di sostenibilità non si può fare riferimento solo ad ambiti legati all’ambiente, ma oggi sappiamo che la sostenibilità ha anche una forte componente economica e sociale.


4. Quali le priorità per invertire la tendenza?

Innanzitutto, è necessario migliorare ulteriormente il coordinamento tra tutti i diversi attori, pubblici e privati, che a vario titolo si occupano di educazione finanziaria e al risparmio. Inoltre è necessario lavorare sull’educazione delle nuove generazioni che sono chiamate a confrontarsi con sfide inedite: dalla precarietà lavorativa all’instabilità economica, fino all’impatto delle nuove tecnologie. Se vogliamo garantire loro un futuro più stabile e sostenibile, dobbiamo investire nell’educazione finanziaria fin dalle scuole, creando percorsi che li aiutino a sviluppare non solo competenze tecniche, ma anche una visione critica e consapevole delle dinamiche economiche globali.


5. Qual è il rapporto tra educazione finanziaria e cultura del Paese?

Promuovere l’educazione finanziaria e al risparmio significa fare cultura in relazione a temi di natura economica che sono fondamentali per formare in maniera compiuta il cittadino. Inoltre, oggi sono coinvolti in importanti progetti legati all’educazione finanziaria autorevoli realtà culturali del Paese con le quali Associazione Civita, che da 35 anni si occupa di promozione della cultura è in contatto per contribuire a colmare il gap dell’Italia con gli altri paesi più sviluppati.