La diversità è un valore

Intervista a Anna Vizzari e Carlo Piarulli

Anna Vizzari, esperta di educazione finanziaria, sostenibilità, banche e pagamenti di Altroconsumo.

Carlo Piarulli, capo dipartimento credito-finanza-assicurazioni di Adiconsum.
 
 
 

In concomitanza con la prima celebrazione del decennale, compie 10 anni anche il Protocollo di collaborazione tra le Associazioni dei Consumatori e la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, siglato nel 2014 con l’obiettivo di “favorire la diffusione delle competenze economiche di base dei cittadini allo scopo di fornire un contributo qualificato alla complessiva crescita del Paese”. Se dovesse redigere un bilancio su quanto realizzato ad oggi, cosa ci evidenzierebbe?

A.V.: Le Associazioni dei Consumatori hanno da subito dato il loro supporto a FEduF, convinte che lavorare insieme (operatori e consumatori) sia fondamentale quando l’obiettivo è la diffusione della cultura finanziaria. Abbiamo fatto tanto insieme, ma c’è ancora molto da fare, ad esempio per la diffusione dei temi di sostenibilità e inclusione finanziaria.

C.P.: Sicuramente con l’attività fatta abbiamo intercettato le fasce in età scolastica, ma dobbiamo trovare modalità e strumenti per avvicinare maggiormente gli adulti. Inoltre, credo che dovremmo più efficacemente dare supporto ai gruppi più vulnerabili, come le persone in situazione di sovraindebitamento o che vivono in condizioni socio-economiche difficili e di fragilità.
 

Sui temi legati all’edufin c’è molta letteratura e i player pubblici e privati che si dedicano alla sua diffusione negli anni si sono moltiplicati. Tra le tante, quali ricerche o indagini di mercato di recente pubblicazione possono restituirci una rappresentazione efficace del livello di alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese?

A.V.: Ci sono davvero tante ricerche che fanno capire quanto ancora c’è da fare in termini di educazione finanziaria. Per il mondo degli adulti meritano una menzione l’indagine triennale di Banca d’Italia e quella annuale di Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane.

Per i giovani invece dà indicazioni interessanti l’indagine OCSE PISA.

C.P.: Anche qui sicuramente le indagini indicate sono molto utili, potrei aggiungere “Financial Literacy and Inclusion” – European Investment Bank (EIB) (2023), un’indagine che analizza il livello di alfabetizzazione finanziaria in Europa, compresa l’Italia, con un focus anche sull’inclusione finanziaria con l’Italia che ha registrato punteggi inferiori rispetto alla media europea.
 

Se pensa al 2030, anno di potenziale compimento dei Goal dell’Agenda ONU, quali scenari si prefigura?

A.V.: Sarebbe davvero bello per l’economia globale raggiungere entro il 2030 gli obiettivi ONU per uno sviluppo sostenibile. In realtà nessuno dei 17 goal è stato ancora raggiunto in modo pieno e siamo già al 2024. Su alcuni siamo molto indietro (penso ad esempio all’Obiettivo 5 sulla parità di genere). L’educazione finanziaria serve anche a cercare consenso ed attenzione tra gli utenti su questi aspetti fondamentali per la sopravvivenza di tutti che spesso sono visti come un di più se non un ostacolo.

C.P.: Lo scenario del 2030 sarà il risultato di scelte politiche, economiche e sociali assunte a livello globale. Mentre ci sono segnali positivi in taluni parti del mondo, seppur con evidenti contraddizioni all’interno dello stesso paese, che suggeriscono progressi in vari settori, le sfide strutturali, come i cambiamenti climatici, la disuguaglianza e l’accesso alle risorse, richiedono un impegno collettivo e coordinato da parte di tutti gli attori globali. Per l’accesso e la pratica dell’educazione finanziaria, solo un’azione ambiziosa e inclusiva potrà trasformare le sfide attuali in opportunità per un futuro più sostenibile.
 

Il lavoro congiunto delle Associazioni dei consumatori e le Banche per accrescere le competenze economico finanziarie dei cittadini e degli studenti è indice del “valore della diversità” e predittivo della forza che solo un lavoro sinergico e multidisciplinare può maturare. Quali sono le azioni messe in atto dalle Associazioni a favore della cultura del “fare rete”?

A.V.: Quando si parla di educazione finanziaria è fondamentale che venga fatta in modo sinergico per mettere insieme risorse, forze e competenze. La diversità è un valore anche in questo caso; affrontare le tematiche con i due diversi punti di vista degli operatori e degli utenti assicura un risultato migliore ed efficiente. Ed è quello che ci auguriamo accada tra consumatori e FEduF anche nei prossimi mesi.

C.P.: Il lavoro delle Associazioni dei consumatori a favore della cultura del "fare rete" in collaborazione con FEduF, è fondamentale per affrontare le sfide dell’educazione finanziaria in maniera più inclusiva, efficace e diffusa. Queste iniziative di collaborazione multidisciplinare, che uniscono il know-how delle banche e la sensibilità sociale delle AA.CC., rappresentano un modello positivo di sinergia, con un impatto concreto sulla vita dei cittadini e sulla crescita economica e sociale del Paese.