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1. Fondazione Triulza, di cui è la Direttrice dal 2013, è la rete delle principali organizzazioni italiane del Terzo Settore e dell’Economica Civile che, dopo aver dato vita durante Expo Milano 2015 al primo Padiglione della Società Civile, hanno deciso di rimanere in Cascina Triulza per partecipare allo sviluppo del nuovo ecosistema “MIND – Milano Innovation District. Social Innovation Academy”. Con quali strumenti è riuscita a promuovere al centro di MIND il tema dell’Innovazione Sociale?
Per noi l’innovazione sociale è fondamentale per trovare nuove soluzioni di sviluppo sostenibile e di risposta ai bisogni sociali e per rafforzare e far crescere le nostre organizzazioni del terzo settore e dell’economia civile. Dalla creazione in MIND della Social Innovation Academy nel 2018, il cui comitato scientifico è presieduto dal Professor Mario Calderini del Politecnico di Milano, sono tante i progetti e ambiti di lavoro che stiamo portando avanti. L’Academy è un "luogo" dove università, centri di ricerca, imprese tecnologiche, istituzioni e ovviamente cooperative, imprese sociali e terzo settore, co-progettano, sperimentano e propongono formazione su temi molto diversi nell’ambito dell’innovazione sociale. Per esempio, per aiutare il terzo settore a reperire fondi europei e fare innovazione sociale, abbiamo creato, in partnership con Fondazione Cariplo, il master in europrogettazione BE Europe. Da anni lavoriamo anche con le startup e le imprese cooperative tecnologiche capaci di generale valore economico e impatto sociale, attraverso il Percorso Social-Tech di capacity building e di trasferimento tecnologico. Nel 2020 abbiamo lanciato la prima edizione del Social Innovation Campus, un evento dedicato prevalentemente alle nuove generazioni ma che coinvolge mondi diversi. Nel 2024 abbiamo dato il via con il Politecnico di Milano ad un percorso di trasferimento tecnologie verse le cooperative sociali, coinvolgendo laureati in ingegneria gestionale e biomedica, che sta funzionando molto bene. Infine con Milano School of Management – la business school dell’Università degli Studi di Milano - il 31 gennaio 2025 partirà “Pianificare per crescere nel Terzo Settore”, programma ideato per il settore non profit e rivolto principalmente a manager, professionisti, dipendenti e persone interessate a lavorare ed a innovare nel Terzo Settore attraverso l’acquisizione di competenze operative e strategiche per migliorare la pianificazione e la gestione delle organizzazioni e aumentare il loro impatto sia sociale che in termini di innovazione e di sostenibilità economica.
2. Con il Social Innovation Campus la Fondazione Triulza si rivolge anche ai giovani, offrendogli un’opportunità di sperimentazione e co-progettazione sui temi dell’Innovazione Sociale. Qual è il bilancio ad oggi dell’iniziativa che vede protagoniste le giovani generazioni?
Il Social Innovation Campus è il primo Campus italiano sull’Innovazione Sociale lanciato nel 2020 dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza in MIND. La caratteristica principale è il coinvolgimento delle nuove generazioni nella progettazione di un futuro sostenibile e inclusivo, ispirato dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’edizione 2025, che si svolgerà il 26 e 27 febbraio in presenza e online, vede incrementato il numero delle adesioni delle scuole superiori di II grado, ITS e IFTS di tutta Italia, che introducono il Campus nei percorsi di PCTO, di Orientamento e di Educazione alla Cittadinanza. Nelle prime cinque edizioni, il Campus ha coinvolto circa 32.500 persone di cui oltre 21.000 giovani e studenti. Cresce l’interesse per partecipare al Campus e, grazie all’utilizzo delle tecnologie, sono coinvolti giovani da tutta la Lombardia, da altre regioni di Italia e anche da altri paesi. Nel 2025 è prevista la partecipazione all’hackathon online anche da un team internazionale composto da studenti della Fulham Cross Academy, a Stem-Specialist School di Londra, coinvolta attraverso la collaborazione di Fondazione Triulza con il White City Innovation District London, partner di Arexpo. In linea con l’Anno Europeo dell’Educazione alla Cittadinanza Digitale (DCE) l’edizione 2025 affronterà il tema della valorizzazione dei talenti in contesti sempre più complessi: “Talents 4 Social Innovation: Competenze nella Complessità”. Lancio qui anche un invito agli operatori del terzo settore, aziende, enti di formazione e di ricerca, istituzioni a partecipare all’evento d’apertura del 26 febbraio che abbiamo ideato con temi, protagonisti e format molto ispirazionali e stimolanti. Le iscrizioni sono già aperte a questo link www.sicampus.org
3. Ci racconta un caso virtuoso in cui l’ecosistema di MIND ha rappresentato un’opportunità d’innovazione e di crescita per le cooperative e start up sociali?
Una delle prime best practices è stata quella della cooperativa sociale Stripes, una delle più grandi in Italia ad occuparsi di educazione e prima infanzia, che ha potuto realizzare in MIND, all’interno della Social Innovation Academy, lo Stripes Digitus Lab, un centro internazionale di ricerca e di formazione sui temi del digitale e della robotica a partire dalla prima infanzia. Dal 2019 Stripes Digitus Lab collabora non solo con Fondazione Triulza nella ideazione di progetti e iniziative innovative, ma anche con i diversi stakeholder MIND. Fondazione Triulza, come accennavo prima, ha avviato progetti molto interessanti per l’innovazione e la crescita del terzo settore con Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano e Fondazione UNIMI, che è entrata a far parte della nostra rete, ma anche con IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio. Infine, stiamo attivando un nuovo percorso di social procurement in MIND.
4. Quale ruolo svolge l’educazione finanziaria nell’impegno profuso dalla Fondazione Triulza per la realizzazione di una società equa e di uno sviluppo umano sostenibile?
L’educazione finanziaria, uno dei temi portanti dell’Academy dalla sua nascita grazie alla partnership con FEduF e con Intesa Sanpaolo (socio sostenitore di Fondazione Triulza e partner dell’Academy), è uno strumento fondamentale di inclusione e accessibilità, per tutta la società con ovviamente un’attenzione particolare ai più fragili. Ci siamo rivolti ai bambini e ai giovani, ma con la pandemia e l’utilizzo di strumenti digitali, abbiamo dato il via ad una serie di momenti formativi rivolti in particolar modo alle organizzazioni del terzo settore e agli operatori sociali che lavorano con persone fragili, tra cui ad esempio detenuti, anziani, persone con difficoltà economiche... e abbiamo istituito un tavolo di lavoro propria nella Social Innovation Academy che continua tuttora, affrontando tantissimi temi tra cui anche l’educazione digitale.