La consapevolezza economica attraverso il coaching

"Il mio mondo è a colori e non potevo fare un lavoro che si limitasse ai soli grigi".

Valentina Pecchio, si avvicina al mondo del coaching dapprima per un percorso personale e poi, rimasta affascinata, ne fa diventare la propria professione a tempo pieno.

 
 
1. “Give Me Five” è il progetto promosso dalla FEduF con il contributo di Regione Lombardia e con la partecipazione di FOM – Fondazione Oratori Milanesi, Comune di Sormano, Parrocchia Sant’Ambrogio di Sormano con il supporto della Fondazione Don Silvano Caccia, sviluppato con l’obiettivo di diffondere i temi dell’educazione all’uso consapevole e responsabile del denaro, sia come leva di inclusione e potenziamento delle conoscenze e competenze dei giovani sia come mezzo di contrasto alla ludopatia. Può raccontarci la sua esperienza in qualità di coach di adolescenti in situazioni di vulnerabilità, giovani NEET e di ragazzi con difficoltà famigliari e relazionali?

La mia esperienza è stata molto positiva, ciò che più mi ha colpita è la partecipazione dei ragazzi, la loro volontà di essere lì e di poter portare a casa nuove competenze e strumenti per potersi migliorare.

Quello che è emerso è sicuramente il desiderio di migliorarsi e ricevere stimoli. I problemi che i giovani oggi si trovano ad affrontare sono molto complessi e poter partecipare a questo progetto credo sia stata una grande opportunità.

2. Quali sono gli strumenti che il coaching mette a disposizione per agevolare il processo di apprendimento di materie come l’economia e la finanza?

Con i ragazzi abbiamo affrontato temi importanti: le emozioni, la capacità di ascoltare e l’importanza delle parole.

Il percorso che abbiamo fatto li ha portati a conoscere meglio sé stessi e il mondo che gli sta attorno, ma soprattutto ha fatto emergere in loro il desiderio di approfondire la conoscenza di ciò che realmente provano, pensano e desiderano.

3. Se dovesse fare un bilancio del progetto “Give me five”, cosa ci segnalerebbe?

I ragazzi hanno bisogno di concretezza, di attività che li accompagnino o meglio li preparino all’azione, a prendere in mano la propria vita e credo che il progetto GIVE me FIVE sia riuscito in questo intento grazie alle molte attività proposte.

4. Qual è l’ingrediente, se esiste, per garantire il successo di un’iniziativa così complessa e delicata?

Per fare un buon piatto servono tanti ingredienti ma sicuramente se dovessi scegliere, sarebbero sicuramente le emozioni, le parole e l’importanza che queste ultime hanno nelle relazioni umane e nella relazione con noi stessi.