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1. Le recenti linee guida emanate dal Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito in merito all’inserimento dell’insegnamento dell’educazione finanziaria nell’ambito dell’educazione civica a partire dall’anno scolastico 2024-25 evidenziano l’importanza di affiancare alla classica lezione frontale attività di tipo laboratoriale. Da docente che da oltre un decennio si è occupata di promuovere l’educazione finanziaria a scuola, qual è la sua opinione a riguardo?
L’educazione finanziaria favorisce nei giovani la corretta gestione delle proprie finanze, consentendo loro di acquisire conoscenze quali il risparmio e gli investimenti, ma soprattutto la consapevolezza che un progetto di vita sostenibile richiede una pianificazione attenta anche sul piano economico. La felicità, infatti, non è solo un ideale astratto, ma va costruita anche attraverso obiettivi concreti come garantire un futuro sicuro e sereno per sé stessi e la propria famiglia. Per questo è fondamentale progettare e realizzare attività didattiche che abbinino alla lezione frontale esperienze laboratoriali. Se da un parte la lezione tradizionale consente di trasmettere concetti e definizioni, l’attività laboratoriale offre agli studenti l’opportunità di sperimentare direttamente le scelte finanziarie, applicando i concetti appresi in contesti reali o simulati. Questo approccio permette loro di prendere decisioni, sviluppare il pensiero critico e il problem solving per comprendere concretamente le conseguenze delle proprie scelte finanziarie, aiutandoli a costruire una maggiore consapevolezza e responsabilità.
2. La spinta verso l’impiego dell’edutainment a fini didattici è sempre più forte. Quali sono le opportunità e le eventuali complessità legate a questa metodologia?
I giovani sono sempre più abituati ad esperienze immersive e entusiasmanti e il mondo dell’educazione cerca di coglierne le opportunità, promuovendo un insegnamento anche attraverso attività ludiche per favorire un apprendimento più coinvolgente e stimolante negli studenti. Nella pratica lavorativa ho visto che i giochi didattici, i video interattivi e le simulazioni portano ad una maggiore partecipazione degli alunni, a mantenere il livello di attenzione alto, a stimolare la creatività e a rendere l’apprendimento più accessibile, anche su temi complessi come l’educazione finanziaria. Tuttavia, è necessario trovare il giusto equilibrio perché si corre sempre il rischio che l’aspetto ludico prevalga su quello educativo.
3. Ci sono differenze nell’approccio all’uso del denaro tra studenti e studentesse?
Il ruolo del docente di economia offre un punto di vista privilegiato sulle motivazioni che spingono i giovani a scegliere di fare un tipo di acquisto o di un altro. Nella mia esperienza ho osservato che generalmente ci sono differenze nell’approccio all’uso del denaro tra ragazzi e ragazze, anche se naturalmente varia da persona a persona in base al carattere personale e al contesto sociale e familiare. Tipicamente le ragazze tendono ad essere più orientate al risparmio e riflessive, ponendosi obiettivi specifici anche a lungo termine. I ragazzi preferiscono soddisfare subito i desideri legati ai loro interessi o hobby ed hanno una maggiore propensione al rischio.
4. Educazione digitale ed educazione finanziaria, sono due facce della stessa medaglia. Cosa ha fatto la scuola italiana per rafforzare queste imprescindibili competenze di cittadinanza degli studenti ad oggi e cos’altro potrebbe fare?
Negli ultimi anni ho potuto vedere che le scuole italiane hanno introdotto programmi di educazione civica che includono anche moduli specifici sull’uso consapevole delle tecnologie digitali e sull’alfabetizzazione finanziaria. Nella mia esperienza di docente ho spesso avviato progetti di educazione finanziaria impiegando piattaforme digitali per la simulazione di investimenti in borse virtuali, app di gioco per acquisire le conoscenze necessarie a prendere decisioni sulle proprie spese personali e piattaforme di gaming con giochi di ruolo, in cui i ragazzi devono fare delle scelte finanziarie per superare le missioni assegnate. Credo che l’integrazione tra educazione digitale e finanziaria sia una delle possibili strade da percorrere per consentire di preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro e la vita quotidiana in modo informato e responsabile.