Un ricco imprenditore di Prato, destinato ad amministrare l’impresa di famiglia fondata dal nonno (una delle più importanti fabbriche di tessitura della celebre città toscana dei “cenci”), si trova improvvisamente a dover fare i conti con la più grande crisi economico-finanziaria dei tempi recenti. La globalizzazione e le scelte di politica industriale miopi e poco efficaci fatte dai governi italiani, lo costringono, suo malgrado, a cedere la ditta di famiglia nel 2004. Una sconfitta personale, familiare, sociale, economica, politica, metafora della condizione di declino del Made in Italy...