Fondazione per l'educazione finanziaria
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      Fabrizio Fontana

      Fabrizio Fontana è un celebre comico italiano. Dopo il conseguimento della laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano decide di intraprendere la strada dello show-business. Il suo esordio è nel 1997 con Paolo Rossi nel programma di Italia 1 “Skatafascio”, lavorando poi in “Paperissima Sprint” su Canale 5 e “Le Iene” su Italia 1. La notorietà presso il grande pubblico arriva con “Zelig Circus” grazie al suo personaggio più famoso James Tont, parodia di James Bond, e del concorrente Gian Maria Fontana e del DJ Elia. Da febbraio 2014 entra a far parte del cast di “Striscia la notizia” nei panni di Capitan Ventosa.
       

      1. Grazie al tuo lavoro hai avuto modo di verificare il livello di sensibilità sui temi dell’economia e della finanza: come credi sia cambiata la percezione nel corso degli anni?

      I bambini / ragazzi oggi sono più "svegli" delle precedenti generazioni, perchè hanno accesso a molte informazioni. Anche nella comicità, molti sketch e personaggi sono rivolti a loro. Quindi anche temi finanziari e di economia vengono assimilati prima e con facilità.

      2. Ritieni che i nuovi mezzi di comunicazione digitale possano contribuire ad una maggiore diffusione dell’educazione finanziaria?

      Sicuramente, io sono owner di una società di comunicazione, e il digitale è fondamentale per le aziende che vogliono stare sul mercato. I bambini nascono già abituati al digitale, è normale per loro. Una corretta educazione finanziaria deve utilizzare queste piattaforme per insegnare e dare strumenti utili.

      3. Credi sia possibile in futuro avvicinare ulteriormente i più piccoli alle tematiche dell’educazione finanziaria?

      Sì, io stesso come contenuti digitali, utilizzo una "maschera comica", James Tont, perchè tramite il gioco e l'ironia riesco a trasmettere concetti anche complessi, in maniera "profondamente leggera". Il risultato è una soglia d'attenzione molto alta e un imprinting oggettivo, sia sui bambini che sugli adulti. È un meccanismo ancestrale che funziona in maniera efficace.

      4. Sei favorevole alla paghetta? Se sì, a che età credi si debba dare e se la dai come la utilizzano i tuoi figli?

      La paghetta è un metodo per insegnare il valore del denaro e responsabilizzare. Lo farei in maniera graduale, facendo dei "test" per verificare se il bambino ha compreso il "senso". L'età è soggettiva. Inizierei con degli esempi con soldini finti per capire se ha capito.

      5. I bambini vengono spesso tenuti lontano dalle decisioni relative alle spese familiari. Tu di solito come ti comporti con i tuoi figli?

      Io ho un figlio di tre anni. Quello che gli trasmetto è che non può avere tutto ciò che vuole. Per comprare qualcosa, prima papà deve lavorare. È una metafora per spiegargli che nella vita, prima devi impegnarti al massimo in quello che fai e quindi consequenzialmente ci sarà un riconoscimento.

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