Bilancio familiare
In un mondo pieno di offerte, sconti, pagamenti rateali a tasso zero, tutto ciò che il mercato propone è apparentemente molto vantaggioso, ma ciò che è vantaggioso per noi non sempre è vantaggioso per chiunque. Controllare ogni nostro movimento di denaro è importante. Un buon metodo per tenere tutto sott’occhio è la stesura di un bilancio familiare.
Come si realizza un bilancio familiare?
Passo 1
Prendiamo in considerazione un periodo determinato: un mese.
Conserviamo scontrini e ricevute. Richiediamoli se non ci vengono subito consegnati.
Ci serviranno per controllare ogni nostra spesa/uscita.
Passo 2
Suddividiamo un foglio in due colonne: ENTRATE e USCITE.
A sinistra individuiamo le USCITE.
Scriviamo quali sono le voci principali di questa colonna.
Sotto ogni voce principale specifichiamo le spese sostenute nel mese e il loro importo.
Ricordiamoci di segnare anche i pagamenti effettuati direttamente sul conto corrente, come mutui, utenze, ecc…
Passo 3
Facciamo una lista di tutte le spese periodiche (annuali, semestrali, trimestrali, bimestrali), per esempio il bollo dell’auto, l’assicurazione, ecc…
Dividiamo ognuno di questi importi per il numero di mesi corrispondenti (annuali 12, semestrali 6, ecc…).
Il risultato ottenuto sarà la quota mensile di queste spese.
Passo 4
Segniamo sotto la colonna di destra del nostro foglio tutte le ENTRATE previste per il mese preso in considerazione.
Conoscere e prevenire il sovraindebitamento
Contraiamo un debito nel momento in cui qualcuno ci presta del denaro e noi abbiamo l’obbligo di restituirlo con gli interessi.
Nel momento in cui contraiamo un debito stabiliamo:
- la cifra di cui abbiamo bisogno;
- la data in cui questa cifra dovrà essere restituita;
- la rata periodica con la quale ci impegniamo a restituire la somma richiesta;
- il “costo” del prestito (cioè il “tasso d’interesse” del credito concesso).
Prima di avere debiti è meglio:
- calcolare attentamente l’impegno finanziario che comportano,
- chiederci, fin da subito, se saremo in grado di saldarli o meno.
Esistono tre livelli di indebitamento:
- Indebitamento “controllato”: è lo strumento che utilizziamo per far fronte a spese consistenti, diluendo il loro pagamento nel tempo. Se correttamente utilizzato, questo strumento ci permette di far fronte a spese difficili da affrontare.
- Indebitamento eccessivo: quando si crea uno sbilanciamento tra debiti contratti e la loro capacità di rimborso.
- Sovraindebitamento: anche facendo ricorso a tutto il nostro patrimonio (vendendo i nostri beni mobili o immobili ad esempio) non è possibile rimborsare i debiti.
IN CONCLUSIONE
- Teniamo sotto controllo la nostra situazione finanziaria effettuando un’attenta pianificazione delle entrate e delle uscite.
- Distinguiamo fra spese necessarie, superflue e/o rinviabili.
- Cerchiamo un equilibrio fra il nostro reddito e il nostro tenore di vita.
-
Se proprio dobbiamo chiedere un prestito:
- valutiamo tutte le opzioni di prestito che ci offrono
- calcoliamo attentamente l’impegno finanziario che comporta
- affidiamoci a banche o altri intermediari finanziari autorizzati
Cosa è l’usura?
Mediamente, ogni anno, sono oltre 600.000 le vittime dell’usura in Italia.
I soggetti che ufficialmente e legalmente possono erogare credito sono le Banche e gli intermediari finanziari autorizzati dalla Banca d’Italia.
E’ bene verificare sempre se chi ti concede il finanziamento è legalmente autorizzato a farlo.
Gli usurai concedono prestiti a tassi talmente elevati e irragionevoli, che raramente il debitore sarà in grado di saldarli. Esiste un tasso soglia oltre il quale un tasso viene detto usurario. Tale soglia è calcolata aumentando il tasso medio relativo all’operazione, pubblicato trimestralmente con un Decreto del Ministero dell’Economia, del 25%, cui va aggiunto un margine di ulteriori 4 punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali.
TUTELIAMOCI
Prima di accettare un prestito facciamo attenzione:
- verifichiamo che chi eroga il finanziamento sia legalmente autorizzato a farlo;
- valutiamo più offerte creditizie.
Prima di firmare un contratto per un prestito studiamolo con cura e se necessario chiediamo spiegazioni in filiale.
Se per qualsiasi ragione non siamo più in grado di affrontare i pagamenti stabiliti con la banca cerchiamo di concordare un piano di rientro, ovvero pianifichiamo una diversa rateizzazione e/o durata complessiva del prestito.
Diffidiamo di chi offre denaro con procedure rapide e delle formule come il “basta una semplice telefonata”, perché spesso celano tassi d’interesse non vantaggiosi e molto elevati.
Cosa dobbiamo fare se siamo vittime d’usura?
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CHIAMIAMO IL NUMERO VERDE
dell’Ufficio Relazioni Pubbliche del Ministero dell’Interno 800 999 000.
Risponde a chiunque ha bisogno di avere informazioni su cosa si può fare se si cade vittime d’usura, racket o estorsione. -
CHIEDIAMO L’ACCESSO AL FONDO DI PREVENZIONE
istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
“Tasso zero” e “paghi fra sei mesi”… esiste davvero Babbo Natale?
Stiamo attenti ai messaggi che pubblicizzano rateizzazioni con tasso d’interesse pari a zero. Il tasso d’interesse è una percentuale, calcolata sull’ammontare del prestito richiesto, che definisce il costo del finanziamento.
Ad esempio se chiediamo un prestito di 1000 euro con un tasso d’interesse del 10%, il costo del nostro finanziamento corrisponde a 100 euro, quindi dovremo restituire una somma complessiva di 1100 euro.
I tassi d’interesse sono di due tipi: TAN e TAEG.
Il TAN è il tasso annuo nominale e rappresenta il costo annuo del credito richiesto.
Il TAEG, tasso annuo effettivo globale, rappresenta il costo totale (espresso in forma percentuale) del credito che abbiamo chiesto, comprensivo degli interessi e di tutti gli altri costi (commissioni, imposte, ecc… che dobbiamo pagare per il nostro finanziamento).
Spesso quando si parla di prestiti a tasso zero ci si riferisce solo al TAN.
È quasi impossibile non avere costi nel momento in cui accediamo a un finanziamento, quindi, controlliamo bene sia TAN che TAEG.
Finanziarie al microscopio
- Prima di rivolgerci a una finanziaria per un prestito accertiamoci che le finanziarie che sceglieremo siano iscritte agli albi della Banca d’Italia.
- Fra i vari costi del prestito che ci propongono stiamo attenti alle spese di intermediazione, possono essere onerose e costituiscono, in taluni casi, anche il 60-70% del costo del finanziamento.
- Cerchiamo di rimborsare regolarmente le rate, per non far maturare inutili interessi di mora e non dare modo a chi ci ha erogato il prestito di risolvere anzitempo il contratto.
In caso di ritardo nel pagamento di una rata meglio fare un fax all’ufficio clienti della società spiegando i motivi e dando assicurazioni sulla regolarità dei pagamenti futuri.
Crediti al consumo
Tra le tipologie di concessione di credito ci sono i “crediti al consumo”, una forma di prestito concessa alle persone fisiche (consumatori e famiglie), non alle aziende.
Le tipologie di credito al consumo:
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Finanziamenti rateali per l’acquisto di beni o servizi:
come ad esempio quelli che stipuliamo per comprare elettrodomestici o automobili.
L’importo del debito contratto è dato dal valore del bene o servizio sommati all’incidenza dei tassi d’interesse e alle imposte applicate. -
Prestiti personali:
sono prestiti non legati all’acquisto di un bene o di un servizio, non ci viene richiesto in che modo spenderemo i soldi. -
Credito Revolving:
ci permette di fare acquisti con la carta di credito revolving e di farci addebitare la spesa in piccole rate mensili stabilite precedentemente con la banca o con l’intermediario finanziario.
Attenzione: alle rate viene applicato un tasso d’interesse a titolo di costo per il servizio di rateizzazione. -
Cessione del quinto dello stipendio o della pensione:
è una forma di prestito concessa a un lavoratore o a un pensionato.
La rata viene detratta direttamente dalla busta paga o dalla pensione.
Prestate attenzione a questo finanziamento perché:- i costi di intermediazione possono essere elevati.
- il datore di lavoro non può sottrarsi al vincolo del 1/5 della busta paga
- in caso di cessazione del rapporto di lavoro il finanziatore ha diritto a trattenersi tutto o parte del TFR .