Fondazione per l'educazione finanziaria
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      Annalisa Quaranta

      Laureata in comunicazione, dopo un’esperienza nel marketing di un’azienda americana e nel mondo delle pubbliche relazioni, decide definitivamente di consacrarsi al meraviglioso e all’epoca (siamo nel 2000) sconosciuto mondo del web marketing, diventando responsabile dell’area clienti di un’agenzia italiana e lavorando per aziende leader nei loro settori di riferimento. Dal 2010 tutte le sue energie e conoscenze personali e professionali sono rivolte a progetti di marketing al femminile, iniziando a collaborare per un'agenzia di comunicazione specializzata nel target mamme, con l'obiettivo di avvicinare le aziende alle mamme in relazioni vere e costruttive e ideando un nuovo concept finalizzato alla valorizzazione del talento professionale femminile attraverso la Rete: Talent Donna. Le sue prospettive future sono quelle di poter continuare a lavorare nel fantastico mondo del digital per progetti di marketing che valorizzino il pubblico femminile: mamme e donne.
       

      1. L'educazione finanziaria non è la materia preferita da noi italiani, stando alle ultime stime internazionali. Come si possono promuovere al giorno d'oggi le competenze economiche?

      E questo è un gran peccato, perchè questa materia investe le nostre vite quotidianamente. Forse la disaffezione è legata al concetto di finanza speculativa, ma la finanza è molto più vicina a noi di Wall Street. Quindi l'educazione finanziaria va fatta sin da piccoli ovviamente con metodi adatti alle diverse fasce di età. Per i bambini è importante l'approccio ludico e quanto più sarà calata nella loro vita reale tanto più si sentiranno coinvolti. E penso che questa modalità in realtà possa valere per tutti soprattutto per chi sente questa materia lontana. E' necessario cambiare punto di vista e così anche la testimonianza di persone che sono lontante dall'economia e dalla finanza in termini professionali potrebbe avvicinare le persone, certo poi gli esperti sono sempre punti di riferimento.

      2. Il tuo è un lavoro di comunicatrice, con un target specifico che è quello delle mamme; in che modo educare i genitori a contribuire in modo attivo alla cultura finanziaria dei figli?

      Giusto, innanzitutto educare i genitori e poi fornire loro strumenti adatti per coinvolgere i bambini, e quindi torno al fondamentale, dal mio punto di vista, approccio ludico e calato nella realtà dei bambini. Questo accorcerà le distanze e farà capire loro che le competenze economiche non sono ad esclusivo appannaggio degli economisti ma sono utili e necessarie per la vita di tutti.
      L'altro aspetto utile è la continuità, quindi non solo incontri, convegni e workshop puntuali ma la possibilità di avere spazi fisici e virtuali a disposizione per creare scambi tra esperti e genitori e tra genitori e bambini.
      Noi lavoriamo con le mamme blogger che sono molto seguite dalle altre mamme in Rete, quindi anche messaggi informativi veicolati attraverso di loro ai genitori possono essere efficaci per coinvolgere i genitori.

      3. Quanto ti senti competente in ambito economico e finanziario?

      Ammetto che anche nel mio caso l'economia non è mai stata la mia materia preferita, ma ho un papà bancario che mi ha sempre ben consigliata e sostenuta nelle mie scelte e ho ottimi amici con cui mi confronto che lavorano in ambito finanziario e che mi forniscono sempre importanti spunti. Poi c'è sempre la mia preziosa commercialista.

      4. Scuola, vacanze, casa: il bilancio familiare è un bel banco di prova per una mamma moderna e lavoratrice. Come concili impegni personali e professionali?

      Da quando è nato mio figlio per me la parola chiave è diventata flessibilità: flessibilità lavorativa, flessibilità mentale e a volte anche fisica :)
      Tutto questo fortemente condiviso con il papà. E poi mio figlio frequenta la scuola a tempo pieno, i centri estivi, corsi sportivi e tanti amici con cui condividere il tempo in cui noi genitori siamo impegnati in altre attività. Tutto questo non è facile visto che viviamo in una società rigida a partire dalla rigidità degli orari lavorativi, ma alla fine ognuno trova nell'ambito familiare il suo personale equilibrio.

      5. In che modo trasmetti ai tuoi figli il valore del denaro? E come insegni loro ad utilizzarlo in maniera accorta e consapevole?

      Mio figlio ha sette anni ed il valore dei soldi cerchiamo di comunicarglielo tutti i giorni sul campo: andando a fare la spesa e nominando i prezzi dei prodotti, andando al bar, andando in edicola a comprare un magazine, andando a scuola di karate e pagando la rata mensile, un po' più difficile è condividere questo quando si tratta di comprare i suoi giochi preferiti, dove il concetto di valore e risparmio stanno a zero :)
      Il vecchio metodo del salvadanaio è sempre efficace, lui ne ha uno che riempie con i soldi che gli vengono regalati dai parenti e ogni tanto anche dai topini dei dentini. Con il salvadanaio si lavora ovviamente sul concetto di risparmio.
      I primi soldi poi li ha avuti in mano per fare piccoli acquisti da solo in edicola, dal gelataio o all'oratorio, imparando quindi a relazionarsi con le persone e imparando anche ad aspettare il resto.
      E poi ovviamente lui sa bene che questi soldi non si trovano sotto un albero ma arrivano dal lavoro che i genitori svolgono durante la giornata. E questo è importante per comunicare che la loro provenienza non è scontata e non è dovuta.
      Per la sua età in generale penso che i gesti concreti siano al momento la cosa più efficace per trasmettere il valore del denaro.

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