Imposizione fiscale
Tra i fattori da considerare nel calcolo dei costi, c’è anche l’imposizione fiscale sul reddito d´impresa. Le imposte possono essere dirette, quando sono commisurate alla capacità contributiva del soggetto (IRPEF, IRES, IRAP), oppure indirette (IVA, imposta di registro). Di seguito, le principali.
IRPEF L’imposta sul reddito delle persone fisiche è la principale imposta del nostro sistema tributario. Si applica ai redditi che fanno capo alle persone fisiche, e quindi, parlando di lavoratori autonomi: professionisti, imprese individuali e soci di società di persone. È progressiva perché si applica con aliquote crescenti per scaglioni di reddito.
IRES L’imposta sul reddito delle società (IRES) è stata introdotta con la riforma del sistema fiscale statale entrata in vigore il 1° gennaio 2004, con la soppressione dell’IRPEG (imposta sul reddito delle persone giuridiche). L’imposta grava sul reddito percepito da:
- società di capitali, società cooperative e società di mutua assicurazione;
- enti pubblici ed enti privati, diversi dalle società che hanno, come oggetto esclusivo o principale, l’esercizio di attività commerciale.
IRAP L’imposta regionale sulle attività produttive è un tributo a carico di imprese e professionisti introdotto nel 1998. Si calcola sul reddito prodotto al lordo dei costi per il personale e degli oneri e dei proventi di natura finanziaria.
IVA L’imposta sul valore aggiunto (IVA) si applica alle cessioni di beni e servizi e ha una disciplina comune a tutti i paesi dell’Unione Europea. Tutti coloro che esercitano un’attività imprenditoriale devono documentare le operazioni effettuate che rientrano nel campo d’applicazione dell´IVA attraverso:
- la fattura;
- lo scontrino fiscale;
- la ricevuta;
- i documenti di trasporto.
Ogni mese o trimestre devono quindi procedere alla liquidazione periodica dell’IVA dichiarando la propria posizione a credito (ovvero l’IVA pagata per l’acquisto di beni e servizi inerenti l’attività d’impresa) e a debito (ovvero l’IVA emessa in fattura). Se il saldo è negativo, dovranno versare l’IVA a debito, se è positivo, potranno compensare l’IVA a credito per future posizioni debitorie.