Fondazione per l'educazione finanziaria
  • Area Riservata
  • Contattaci
  • Chi Siamo
  • Programmi
  • Progetti
  • Eventi
  • Strumenti
  • La Fondazione
  • Come Aderire
  • I Partecipanti
  • Advocacy
  • Comitato di consultazione
  • Comitato scientifico
  • Advisory board
  • Insieme per l’educazione finanziaria
  • Il Punto
  • Speciale decennale
  • Eventi Scuole
      AREA STAMPA >>>
      SEGUICI SU:
      • Facebook
      • Twitter
      • Instagram
      • Youtube
      • Linkedin
      CERCA:
      ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER:

      NOME:

      EMAIL:
      Con l'iscrizione alla newsletter si autorizza il trattamento dei propri dati personali secondo quanto riportato nella privacy policy del sito

      Viren Beltramo e Savino Genovese

      Savino Genovese e Viren Beltramo si incontrano a Torino nel 2006. Nel 2007 attraversano Australia, Messico e Stati Uniti, dove entrambi vengono ammessi per una sessione, in qualità di attori stranieri, all’Actors Studio di Los Angeles. Tornano in Italia nell’ottobre del 2008 e fondano la Compagnia GenoveseBeltramo. Conducono laboratori di formazione per studenti del Piemonte. Nel 2009 debuttano con lo spettacolo "Nonno Rosenstein nega tutto", vincono il Primo premio della Presidenza del Senato alla V Rassegna Teatrale Internazionale per le scuole di Campofranco con lo spettacolo "Alice in prova" messo in scena con una classe del Liceo Alfieri di Torino e producono lo spettacolo "Io sono la luna, percorsi sull’obesità" (che tutt'ora continua a ricevere numerosi riconoscimenti e sarà all'Expo 2015 il 26 giugno per l'evento Altroconsumo). Nel 2011 fondano lo Spazio Opi con la Compagnia Marco Gobetti a Torino e l’Altroconsumo produce loro lo spettacolo "Checkup diritti". Debuttano ad aprile 2012 con "L'elogio degli assenti" e nel 2013 con lo spettacolo "Vietato ai Minori". Dal 2013 ad oggi girano l’Italia con "Econosofia", spettacolo di educazione finanziaria commissionato dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria, presentato anche al Teatro Politeama di Palermo e al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Nel 2015 partecipano alla direzione del Torino Fringe Festival, gestendo con successo di pubblico e critica l'Unione Culturale Franco Antonicelli. Debuttano nel 2015 con la nuova produzione "Game Over", spettacolo ideato nell'ambito del progetto D.N.A. - Drammaturgie non allineate per l'Infanzia e l'Adolescenza, promosso da Unoteatro.
       

      1. Quando portate in scena “Econosofia” quale percezione vi arriva dalla platea dei ragazzi?

      Viren: da Nord a Sud la sensazione è sempre quella di trattare degli argomenti che ai ragazzi interessano particolarmente. Può sembrare strano che degli adolescenti si interessino di economia, eppure non è così. I più sono attenti e partecipativi. Sono curiosi di capire quali messaggi stiamo cercando di trasmettere loro fra una battuta e l’altra e riescono a cogliere molte sfumature. Hanno già piena consapevolezza di quanto il denaro e la sua corretta gestione siano una parte molto importante della loro vita attuale e futura e di quella delle loro famiglie. Noi lavoriamo quasi tutti i giorni con gli adolescenti, laboratori e spettacoli ce li fanno incontrare e conoscere, e sappiamo che con loro si può ancora essere utili, agire, cambiare le cose. Sappiamo che se racconti nel modo giusto una storia e fai vivere loro un’esperienza non restano indifferenti. Anche chi sta già deponendo le armi o si sta assopendo, si sveglia bruscamente. Poi il bello di fare spettacoli come questi nelle scuole è che la maggior parte degli studenti che incontri, da soli, non verrebbero mai a vederti. Sono praticamente obbligati da insegnanti o percorsi di studio. E non mentono. La reazione è completamente sincera. E non c’è niente di più bello del conquistare l’attenzione di un ragazzo col muso, le cuffie nelle orecchie, pronto a schiacciarsi un pisolino.
      Savino: L’inizio è sempre in salita. Perché non sanno cosa aspettarsi. Per la maggior parte di loro è solo un’occasione per saltare la lezione, ma quando lo spettacolo inizia, entriamo in empatia con il nostro giovane pubblico. I nostri problemi diventano i loro, le nostre gioie li contagiano, e l’ora che passiamo insieme diventa un modo per guardarsi allo specchio. Loro si riconoscono, vedono il presente che stanno vivendo, il passato che hanno vissuto i loro genitori e intravedono il loro futuro. Per noi, invece, loro riflettono le nostre speranze e la fiducia che un giorno possano trasformarsi in adulti meravigliosi.

      2. Il teatro può educare al risparmio? In che modo?

      Viren: la prima risposta che mi viene in mente è: emozionando. Quando ciascuno di noi ride, si commuove o sussulta è vivo, percettivo, disponibile e in ascolto. Il teatro crea l’occasione per emozionare e trasferire i contenuti che desidera veicolare in un istante preciso. Il teatro è uno scambio, dove chi sta sul palco ha il potere, e quindi la responsabilità, di condurre lo spettatore dove desidera in un tempo molto concentrato.
      Savino: Il teatro educa per sua natura. Ha potenza e vive di energia. Se il teatro vuole, può! Sembra una frase ridondante, ma la verità è che se tu, come spettatore, sei disponibile, tutto può cambiarti. Poi ci sono gli interpreti, il testo, la regia e loro possono fare la differenza, trasformando in disponibilità la iniziale diffidenza.

      3. Adesso che siete genitori, com'è cambiato il vostro bilancio familiare?

      Viren: noi siamo un caso piuttosto particolare, il nostro mestiere, in Italia, è a stento riconosciuto come tale e sembra sempre una cosa incredibile quando dici di riuscire a vivere con il teatro. Da quando è nata Bianca, il nostro lavoro ha continuato a crescere. Probabilmente perché quando ti arriva una creatura così speciale di cui occuparti, cerchi molto di più la concretezza. Non puoi permetterti di perdere tempo e ogni secondo è prezioso. Devi pensare non solo al presente ma anche e soprattutto al futuro, quindi impari a organizzare meglio la tua attività e i tuoi investimenti.
      Savino: Da quando è nata Bianca sono aumentate le attività familiari come l’acquisto di cose che prima non compravamo, come i pannolini. Oppure le passeggiate pomeridiane per farla dormire. Tutto questo ha cambiato i nostri ritmi e la nostra economia, ma in meglio! Ci ha dato ancora più equilibrio e ha reso il nostro concetto di risparmio ancora più importante di quanto non lo fosse prima. Fare teatro e il genitore è un’esperienza che auguro a tutti, perché arricchente. Ti arricchisce come persona e ti obbliga a non buttare via il tempo e i soldi, che diventano preziosissimi quando da due passi a tre.

      4. Come parlate a vostra figlia del denaro? Vi sentite competenti nel farlo?

      Viren: Bianca ha 2 anni e mezzo, dei cari amici ci hanno regalato un conto per lei l’anno scorso. Per quell’occasione abbiamo rotto con lei il suo primo salvadanaio (che avevamo cominciato a riempire da quando sono rimasta incinta) e ne abbiamo depositato il contenuto spiegandole il motivo. Poi abbiamo preso un altro salvadanaio, lo abbiamo colorato insieme e ogni volta che mamma o papà hanno una moneta da 2 euro gliela danno per metterla nel salvadanaio e le spiegano che quei soldi, un giorno, la potranno aiutare a realizzare i suoi sogni.
      Savino: Probabilmente sarà lei che istruirà me sull’uso del denaro. Se come genitori diamo il buon esempio tutti i giorni che passeremo insieme, probabilmente troverà il modo giusto da sola, facendola sentire indipendente nelle sue scelte, ma allo stesso tempo consigliata dalle persone che la amano.

      5. Paghetta: sì o no?

      Viren: Assolutamente sì!
      Savino: La paghetta sarà il primo passo verso la sua indipendenza. Penso proprio che le faremo un contratto a tempo indeterminato!

        Mappa del sito   |    Disclaimer Privacy   |    Area Stampa  
      Codice fiscale: 97783690585 - Sede: Piazza del Gesù 49, 00186 Roma - Registrazione num. 1009/2014