Passione per l’economia?
Lo abbiamo chiesto alla Prof.ssa Iolanda Rago che, con il progetto ‘SOS Famiglia’, ha vinto la selezione regionale in Campania del Concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” ed. 2012
1) È stato facile appassionare i suoi studenti a temi complessi come l’economia e la finanza?
Dal punto di vista scolastico, i nostri allievi non sono completamente a digiuno sull’argomento: nel loro curriculum scolastico con il corso di Economia Aziendale hanno la possibilità di approfondire sia i concetti base dell’economia e della finanza sia le problematiche economico finanziarie, relative al settore pubblico o alle aziende.
Nella mia esperienza, tuttavia, ho potuto notare come gli studenti si appassionino maggiormente a tematiche complesse se legate al loro quotidiano o ad argomenti di cui sentono parlare in tv o su internet.
2) Pensa che i programmi scolastici in cui si parla di economia siano sufficientemente stimolanti e capaci di attirare l’attenzione dei ragazzi, o pensa che debbano essere integrati in qualche modo?
Spesso i programmi scolastici non sono alla portata dei ragazzi in quanto implicano conoscenze di base che non hanno. Il programma ‘L’impronta economica teens’, invece, ha il merito di avvicinarsi ai giovani parlando col loro linguaggio. L’utilizzo di video esplicativi, ma anche divertenti, ha interessato i miei studenti e mi sono resa conto che ai fini dell’apprendimento, i contenuti digitali e multimediali sono vincenti. E’ importante veicolare il sapere equilibrando adeguatamente parole e immagini e mi sembra che la vostra proposta sia molto efficace in tal senso.
3) Qual è il rapporto che i giovani di oggi hanno con il denaro?
Conflittuale. Da una parte non danno ad esso grande valore perché le loro esigenze, nella maggior parte dei casi, vengono soddisfatte dai genitori che sono disposti a fare sacrifici pur di accontentarli. Dall’altra parte si rendono conto che, nel lungo periodo, le prospettive di inserirsi in un contesto lavorativo da cui ricavare un buon reddito non sono nè tante, nè facili, intanto il loro motto è “carpe diem”.
4) La scuola quanto può fare per migliorare questo rapporto?
La scuola può fare molto e mi sento chiamata in causa personalmente proprio in quanto docente di materie economiche. Non perdo occasione per sottolineare l’importanza del denaro ai miei studenti e cerco di far capire loro che, dietro a ciò che spendono, spesso in modo superficiale, c’è chi lavora sodo e ha fatto e continua a fare grandi rinunce per assicurargli una vita senza problemi. In ambito scolastico, vista la numerosa platea di giovani interessata, ritengo che si può fare molto di più ma occorre rapportarsi a loro con gli strumenti giusti.
5) La creatività, il gioco, la competizione, che sono parti integranti del concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”, che ruolo hanno avuto nel business plan realizzato dalla sua classe?
I ragazzi disperavano di potere superare la selezione perché, in fondo, non ripongono grande fiducia nelle loro possibilità, ma l’aspetto ludico e lo spirito creativo emersi in seguito al brainstorming realizzato in classe sono stati determinanti per sviluppare l’idea imprenditoriale che hanno presentato.
6) La partecipazione al programma e la realizzazione del progetto ‘Sos Famiglia’ possono rappresentare un approccio valido al mondo del lavoro?
Sono stati interiorizzati i rudimenti di un percorso imprenditoriale da svolgere in proprio e si sono gettate le basi per far capire ai giovani che il lavoro va creato, inventato partendo dalle esigenze del territorio e sfruttando le opportunità provenienti dall’esterno. Non devono mancare la buona volontà e la voglia di fare bene il proprio lavoro.