Italiani impreparati
L’Indice della Cultura Finanziaria (ICF) PattiChiari 2010, realizzato in collaborazione con The European House - Ambrosetti, si attesta a 4,3. La maggiore attenzione dei media per i temi finanziari fra le ragioni del miglioramento ma un italiano su due non pensa al proprio futuro economico.
La cultura finanziaria degli italiani sta migliorando ma raggiunge ancora livelli insufficienti: questo il principale risultato emerso dallo studio commissionato dal Consorzio PattiChiari effettuato a marzo scorso su un campione di 2.000 famiglie e 4.200 persone. L’indagine, che rappresenta la nuova edizione di un analogo studio effettuato nel 2008, assegna un valore di 4,3 all’indice ICF PattiChiari (Indice di Cultura Finanziaria), l’indicatore sintetico che è stato elaborato da The European House – Ambrosetti, sotto la supervisione del Professor Paolo Savona e del Professor Paolo Legrenzi e valuta la preparazione in ambito finanziario in una scala da 0 a 10.
La preparazione finanziaria dei cittadini è un elemento essenziale per la prosperità economica di ogni nazione o sistema territoriale nel medio/lungo periodo. Il suo effetto si amplifica poi se, alla sua diffusione, contribuisce un’azione sinergica di tutti gli attori del sistema economico: Enti, istituzioni, industria bancaria e finanziaria, media, sistema scolastico e le associazioni dei consumatori.
L’industria bancaria ha rilevato l’importanza di una corretta educazione finanziaria per gli italiani, sottolineando quanto uno sforzo congiunto per migliorarne complessivamente il livello rappresenti una leva strategica per lo sviluppo della nostra economia e dell’intera società. Lo studio offre un quadro dell’evoluzione del grado di cultura finanziaria nel nostro Paese e permette di conoscere ancor più in profondità le reali esigenze dei cittadini al fine di mettere a punto interventi sempre più orientati ad una maggiore chiarezza, sinteticità e semplicità delle informazioni somministrate.
L’Indice è stato costruito attraverso tre dimensioni di base: istruzione e preparazione finanziaria, livello di informazione finanziaria e scelte comportamentali. Ciascuna di queste dimensioni è stata analizzata mediante una ricerca che ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana, composto da 2.000 famiglie e 4.200 individui maggiorenni, suddivisi per sesso, età, area geografica di residenza (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole), livello di istruzione e professione.
L’ICF PattiChiari 2010 assume il valore di 4,3 su una scala cha va da 0 a 10, dove 0 significa la totale assenza di qualsiasi concetto o idea correlata al mondo finanziario, mentre 10 indica una conoscenza ottimale di nozioni, termini e concetti finanziari di base.
Rispetto alla precedente rilevazione del 2008, che si attestava al 3,5, il valore dell’Indice di Cultura Finanziaria raggiunto nel 2010 del 4,3 registra un +23%, ma è ancora del tutto insufficiente.
Analogamente al 2008, tuttavia, nessun indicatore supera la soglia della sufficienza (valore copreso tra 5 e 6) a dimostrazione di come gli italiani siano ancora ‘impreparati’ in materia. L’indicatore relativo al livello di preparazione finanziaria (4,9) mostra un valore più elevato rispetto a quello inerente l’informazione finanziaria (3,9) e alle scelte comportamentali (4,6): questo incremento è da imputarsi principalmente alla forte variazione positiva dell’indicatore sul livello di informazione degli italiani, cresciuto del 26%. Ad aiutare, sicuramente, è il maggiore spazio riservato ai temi finanziari da parte dei media, ma anche la maggiore preoccupazione degli individui per la propria situazione finanziaria.
L’analisi dell’ICF PattiChiari 2010 per classi di età mostra come la cultura finanziaria cresca con l’età: gli individui over 35 anni hanno una cultura finanziaria superiore del 50% rispetto a quelli under 35 anni. L’indice ICF PattiChiari 2010 mostra valori analoghi sia per la fascia di età 35 – 54 che per quella over 54. Mentre però gli italiani dai 35 ai 54 anni sembrano mettere in atto migliori scelte comportamentali dal punto di vista finanziario, gli over 54 risultano più preparati e informati: dato che desta alcune preoccupazioni dal momento che le scelte che condizionano la vita futura sono effettuate, in genere, prima dei 35 anni.
Questi risultati mostrano come i giovani, che rappresenteranno l’Italia di domani, siano impreparati su temi finanziari, mentre gli individui più anziani vantano maggiori competenze e capacità finanziarie. Per quanto concerne le scelte comportamentali, la carenza di educazione finanziaria porta oltre un italiano su due – il 53% – a non pensare al proprio futuro dal punto di vista economico contro il 25% che sta già progettando come affrontarlo ed il 22% che ci pensa ma non si è ancora attivato in questo senso. Rispetto al 2008 aumenta comunque di 7 punti (da 18% a 25%) la percentuale di chi ci pensa e lo progetta in modo attivo.
In sintesi, il confronto fra le analisi del 2008 e del 2010 evidenzia come il cittadino medio italiano disponga di un livello di preparazione finanziaria ancora insufficiente, si informi poco e tenda a “non mettere in pratica” le conoscenze finanziarie possedute. La fascia dei giovani rappresenta uno dei segmenti principali su cui agire attraverso azioni formative e informative mirate. Quali sono le proposte d’intervento? Il potenziamento dell’Osservatorio sul livello di cultura finanziaria degli italiani, magari con il coinvolgimento delle regioni; un impegno maggiore da parte dell’industria bancaria nello sviluppo di riflessioni e strumenti per un maggior livello di chiarezza e semplificazione dell’informazione alla clientela, l’attivazione di programmi di educazione finanziaria con obiettivi a lungo periodo, con il coinvolgimento del sistema scolastico centrale per la categoria giovani.