Antonella Pfeiffer
1. Parli ai tuoi figli del denaro e dell'importanza di risparmiare regolarmente?
Sì, certo. Quando mio figlio era piccolo pensava che il Bancomat fosse uno strumento gentile che fornisce soldi quando una persona ne ha bisogno. Col tempo ha capito che non funziona proprio così.
2. Pensi di dare loro una paghetta?
Filippo riceve la paghetta (3,00 euro ogni sabato) da quando ha iniziato la scuola primaria, l’anno scorso. Prima non sapeva neppure cosa fosse. Un giorno è tornato a casa da scuola e ha chiesto a me e a mio marito se potevamo iniziare anche noi (come già facevano alcuni genitori dei suoi compagni) a dargli qualche soldino da mettere nel salvadanaio. Gli abbiamo risposto in modo affermativo, a patto che continuasse a impegnarsi e ad andare bene a scuola. È stato utile perché credo che abbia contribuito a fargli capire il valore del denaro.
3. Sei d'accordo sul fatto che in casa si parli ai figli della situazione economico-finanziaria della famiglia?
Non proprio. Credo sia giusto fare capire a un figlio che i soldi non “piovono dal cielo” e che i genitori lavorano per guadagnarli ma non penso sia il caso (soprattutto di questi tempi in cui la situazione economica del nostro Paese, non è tra le più rosee e molte famiglie, in effetti, si trovano a dover notevolmente ridurre i consumi) che un bambino si preoccupi o consideri un fattore eccessivamente importante e determinante, la situazione economica della propria famiglia.
4. Quanto ti senti competente nell'insegnare ai tuoi figli i concetti base della finanza, ad es. l'importanza di risparmiare, spendere in modo intelligente?
Se per “principi base della finanza” si intende qualcosa che va al di là del concetto di risparmiare e di spendere in modo sensato, non solo non mi sento competente ma ritengo anche che sia prematuro che mio figlio - di quasi sette anni - debba saperne qualcosa; in tal senso, quindi, non mi pongo il problema, per ora.
5. Di quali argomenti è facile/difficile parlare ai tuoi figli?
“Sono fatti miei” posso dirlo? A parte gli scherzi, credo che ogni argomento (anche quello che può sembrare più difficile da approfondire), possa essere affrontato con tatto e con intelligenza (da parte dei genitori).