Monica Vicentini
1. Parli a tuo figlio del denaro e dell’importanza di risparmiare regolarmente?
Assolutamente sì. Fin da piccolo ho voluto che imparasse l’arte del risparmio regalandogli un coloratissimo salvadanaio dove depositare tutte le mance che riceveva dai nonni. Volevo che imparasse il rito del deposito fisico del denaro in un contenitore che fosse il simbolo per lui dei desideri e dei sogni futuri da realizzare. Raramente preleva qualcosa per le necessità odierne perché sa che quei risparmi gli serviranno per i suoi studi o per il suo lavoro da grande.
2. Credi che la paghetta settimanale sia uno strumento efficace per educarlo alla gestione del denaro?
Leonardo ha 9 anni e ancora non riceve la paghetta. Credo che possa servire soprattutto per i ragazzi più grandi, dalle medie in poi, quando le esigenze dovute ad una vita sociale più attiva impongano la disponibilità quotidiana di denaro contante. Credo sia una buona forma di educazione all’uso del denaro e un ottimo approccio alle dinamiche del funzionamento di un bilancio economico personale e familiare.
3. Quanto ti senti competente nell’insegnargli i concetti base dell’economia?
Malgrado il mio lavoro mi porti a contatto con la finanza e l’economia quotidianamente confesso che spesso mi chiedo se il mio approccio nell’insegnamento sia quello corretto. Trasmettere concetti complessi e un po’ noiosi in forma semplice e interessante, per un bambino delle elementari, richiede fantasia e capacità di cogliere il momento giusto nel quotidiano. Con i giusti ausilii, nozionistici o di metodo, credo che ogni genitore possa trasmettere nel giusto modo concetti di economia.
4. Ti aspetti che la scuola faccia qualcosa in questa direzione?
Non solo mi aspetto che la scuola sia proattiva in questo senso, ma lo pretendo pure! E’ dalla seconda elementare che sollecito interventi di educazione finanziaria ai bambini, ma le maestre prima procrastinavano tali interventi, ora invece latitano completamente. Credo sia per mancanza di cultura finanziaria del corpo docente il vero problema, perciò auspico che da parte del MIUR vi sia un intervento congiunto sugli insegnanti e sugli studenti facendo intervenire esperti della materia preparati all’insegnamento.
5. Utilizzi i social network? Se sì, ritieni siano uno strumento di divulgazione efficace per parlare ai ragazzi di tematiche economiche?
Ho scelto finora di non usare social network, né per lavoro né per diletto, ma credo che questa mia latitanza durerà poco vista la necessità di essere “connessi” il più possibile con il mondo virtuale che accoglie soprattutto i giovani. Da genitore e da professionista credo quindi che non possiamo escludere questa forma di comunicazione che, se ben usata e controllata, può raggiungere un universo trasversale di giovani e non. Sull’efficacia non mi so esprimere, penso che la miglior forma di educazione sia l’esempio che possiamo dare ai nostri figli.