Risolvere i problemi con la magia

Massimo Bustreo, PhD - Umanista, consulente in psicologia del lavoro e dei consumi, coach professionista, pianista per passione ed educatore per professione.
Docente di psicologia e comunicazione e direttore didattico di master all’Università IULM di Milano. È stato professore a contratto all’Università Milano-Bicocca di Psicologia dei comportamenti economici e dei consumi. Svolge attività di formazione in progetti pedagogici e andragogici sui temi della psicologia del denaro, processi decisionali, comunicazione efficace e public speaking, dinamiche di gruppo e relazioni interpersonali, creatività e management.
Tra altre pubblicazioni, è autore de La terza faccia della moneta (FrancoAngeli 2018), Self Marketing per le professioni (FAngeli 2015) e Tesi di laurea step by step (Hoepli, 2015).
www.massimobustreo.it

Nel volume “La terza faccia della moneta” illustri le dinamiche che guidano la relazione delle persone con il denaro. Gli italiani, popolo di risparmiatori, come se la cavano in questo rapporto?

Gli italiani son sì popolo di rispamiatori ma nella relazione con il denaro non si sottraggono alla tendenza a tacere o a mentire rispetto alle proprie questioni economiche. Il rapporto con i soldi non è mai neutro, né razionalmente guidato da necessità di tipo finanziario, come l’ottimizzazione del risparmio o dell’investimento: è accompagnato da un sentimento di colpa o di orgoglio, di paura o di entusiasmo. E parlarne proietta gli interlocutori più in una dimensione di inadeguatezza che di opportunità. All’interno della famiglia come nelle organizzazioni parlare di soldi spesso significa parlare di conflittualità, di emozioni latenti, di progetti legati al bisogno di conquistarsi il proprio futuro. Soprattutto nella condizione psico-socio-economia attuale in cui stiamo vivendo.

Nello spettacolo “Neuromagia”, che ti vede co-protagonista, porti in scena le scelte economiche “liberamente obbligate”. Ci spieghi il significato?

Con Edoardo Ares abbiamo ideato Neuromagia uniti dalla profonda consapevolezza che i nostri comportamenti sono guidati dalle dinamiche psichiche che caratterizzano i nostri meccanismi mentali percettivi, dal come percepiamo ed elaboriamo le informazioni, dal modo di vivere le nostre ed altrui emozioni e da quanto il mercato sfrutta tali conoscenze per sedurre e manipolare i suoi fedeli consumatori. Ecco perché un illusionista e uno psicologo dei consumi sono gli interlocutori più opportuni per spiegarci - divertendoci con la magia! - come il nostro crederci liberi di decidere in ambito economico e di consumo non sia che una magica illusione in cui siamo in realtà liberamente obbligati!

Quale riscontro hai avuto dai ragazzi che hanno partecipato allo spettacolo?

Abbiamo avuto l’immenso piacere di raccogliere, da molti partecipanti adulti seduti accanto agli studenti, la conferma che lo spettacolo non solo ha lasciato «a bocca aperta» ragazze e ragazzi solitamente difficili da coinvolgere («In oltre un’ora di spettacolo non si sono distratti un solo secondo quando il loro tempo di attenzione in aula è di 20 minuti!» ci ha rivelato un loro insegnante dopo lo spettacolo) ma ha soprattutto stimolato domande e riflessioni importanti sui meccanismi di relazione con il loro denaro, i sistemi di pagamento virtuali e la dinamica della fiducia come base della relazione. Una conferma che si può fare educazione economica attraverso l’edutainment, una forma di educazione nella quale ho sempre creduto molto e che con l’Università IULM in cui lavoro è possibile oggi portare ancor di più nel territorio attraverso «Neuromagia».

Se non è top secret, hai già in mente qualche nuovo progetto di educazione finanziaria?

Tu non dirlo a nessuno, ma non solo abbiamo già portato in scena, grazie alla collaborazione con Fabbrica di Lampadine di Giampaolo Rossi, una versione beta del sequel di Neuromagia, «Ambiguità. Risolvere i problemi con la magia», che mostra come sia possibile facilitare le strategie di problem solving imparando a settare i problemi, anche economici, con il pensiero illusionistico. Stiamo infatti già lavorando a un’ulteriore conferenza-spettacolo sulle questioni della sostenibilità economica. Tornando sul palco possiamo dire che... con il mio paziente abbiamo intrapreso un percorso psicoterapeutico molto promettente!