Rappresentiamo l’Italia in Europa

Patrizia Cerfeda, docente della classe 2M del Liceo delle Scienze Umane “E. Gianturco” di Potenza, vincitrice dell’European Money Quiz Italia 2018

Docente di ruolo dal 1992, insegna diritto ed economia politica presso il Liceo delle Scienze Umane “E. GIANTURCO” di Potenza. Laureata, nel 1990, in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università degli Studi di Siena, ha insegnato economia aziendale fino al 2000 per poi passare sulla classe di concorso di Scienze giuridiche ed economiche.

1. La sua classe ha vinto l’European Money Quiz Italia e volerà a Bruxelles per aggiudicarsi il titolo di classe campione in Europa. Quali sono stati gli ingredienti per raggiungere la vittoria?

Passione per il proprio lavoro e fiducia nelle capacità dei ragazzi: connubio perfetto. Infatti solo stimolando la motivazione degli alunni attraverso il personale coinvolgimento nel processo di apprendimento, gli studenti si sentono parte attiva e percepiscono che le attività scolastiche sono direttamente o indirettamente legate a esigenze reali. La partecipazione all’European Money Quiz rientra proprio in queste modalità e loro l’hanno accolta senza esitazione proprio perché sono abituati al confronto e a una sana competizione.

2. È stato facile appassionare la sue studentesse a temi complessi come l’economia e la finanza?

Gli argomenti oggetto dell’EUROPEAN MONEY QUIZ rientrano in parte nella progettazione di classe e in parte nelle attività di approfondimento che il nostro liceo offre; infatti ogni bimestre proponiamo agli alunni un ventaglio di attività e tra queste rientra “A CIASCUNO IL SUO ………. CONTO CORRENTE” proposta da me. Sono approfonditi il ruolo delle banche, i vari tipi di moneta, le caratteristiche di alcune operazioni passive (libretto di deposito e conto corrente) e come queste influenzino la vita quotidiana di ogni persona.
Sarà stato proprio quest’ultima caratteristica che ha spinto, e continua ancora a farlo, gli alunni a chiedere di partecipare a questa attività e proprio perché scelta da loro, le lezioni sono caratterizzate da un vivo interesse e una partecipazione attiva. Continui sono infatti i riferimenti alla realtà, ai fatti di cronaca e alle discussioni sul tema con i propri familiari.

3. Qual è il rapporto che i giovani di oggi hanno con il denaro? Ha riscontrato differenze di genere tra ragazzi e ragazze?

“In termini di competenze finanziarie l’Italia si posiziona al livello dei paesi emergenti e come fanalino di coda del G20, con meno del 50% della popolazione dotato di competenze sufficienti rispetto alla media dei paesi sviluppati, che si avvicina al 70%”. Claudia Segre, scatta una fotografia poco incoraggiante sull’alfabetizzazione finanziaria del nostro paese citando i dati di una ricerca realizzata in collaborazione con la George Washington University secondo cui il livello di competenza finanziaria degli italiani si attesta al 37%, in linea con il Brasile, rispetto al 65% della Germania o al 68% dell’America e del Canada (EUGENIO MONTESANO: “EduFin, Italia al livello dei paesi emergenti. Ma il 2018 può imprimere una svolta”; intervista a Claudia Segre. FOCUS RISPARMIO, 22 novembre 2017).
I dati dell’OCSE PISA 2015 non sono meno incoraggianti anche se migliori della rilevazione precedente.
Relativamente al genere è assodato che le donne siano meno inclini al rischio a causa anche di un grado di educazione finanziaria più basso di quello degli uomini. Questa differenza è evidente anche tra i miei alunni, in prevalenza di genere femminile. Avrò dati più precisi verso la fine dell’anno perché faremo un’indagine conoscitiva interna su tematiche di educazione finanziaria.

4. In qualità di docente presso un LES può farci qualche esempio dell’approccio interdisciplinare all’insegnamento dell’economia messo in atto nella sua scuola?

Il diritto e l’economia sono scienze sociali che studiano il comportamento dell’uomo; continui sono i collegamenti con le altre scienze sociali previste nel piano di studi del LES. Mi riferisco, per esempio, a Metodologia della ricerca; con il collega stiamo, infatti, prevedendo la somministrazione del questionario sulla differenza di genere relativamente al grado di alfabetizzazione economico-finanziaria. Con il collega di Matematica approfondiamo sia lo studio dei grafici che lo studio delle proporzioni e dei calcoli percentuali necessari per il calcolo dell’interesse, sconto ecc. Questi sono solo alcuni esempi di come lo studio dell’economia politica coinvolga le altre discipline; ma il tutto non è sufficiente.
Il LES è l’unico liceo centrato su queste discipline; affronta i fenomeni economici e i riflessi in campo sociale, antropologico e culturale della società contemporanea. Ma non riesce ancora a rafforzare la sua identità e questo per una serie di ragioni. Quella più determinante, secondo me, è l’esiguo peso orario delle materie caratterizzanti: in particolare Economia e Matematica. Condivido pienamente la “PROPOSTA DI REVISIONE DELL’OPZIONE ECONOMICO–SOCIALE DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE” presentata al MIUR da parte dell’AEEE Italia. Il Gruppo di lavoro propone “un aumento di 1 o 2 ore di Economia Politica e di 1 ora di Matematica/Dati e Previsioni. Il maggior numero di ore assegnato a Economia politica/Diritto rende possibile l’auspicato maggiore ruolo nel LES per l’Economia politica……” (PROPOSTA DI REVISIONE DELL’OPZIONE ECONOMICO–SOCIALE DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE, pag. 7).