Matematica ed educazione finanziaria

Lorella Carimali, docente di matematica e fisica presso il Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano in cui è funzione strumentale alternanza scuola-lavoro e membro del NIV (Nucleo interno di valutazione).
È tra i 10 migliori insegnanti d’Italia decretati come finalisti all’Italian Teacher Prize promosso dal MIUR e unica italiana candidata al Global Teacher Prize 2018 (una sorta di Nobel dell’insegnamento) per la sua metodologia di insegnamento della matematica.

1) In un’intervista ha affermato che la matematica è “imparare a ragionare, a conoscere, a vivere nel mondo e a scegliere in modo cosciente”. Imparare a gestire razionalmente i propri risparmi è fondamentale per garantire ai ragazzi di oggi un futuro da adulti indipendenti domani. In che modo la matematica può essere applicata alla gestione quotidiana delle proprie finanze?

I giovani e le giovani saranno sempre più esposti alla necessità di compiere in autonomia scelte economico-finanziarie rilevanti per il loro benessere quali quelle sulle pensioni e sugli investimenti dei risparmi. Tali scelte saranno via via sempre più complesse vista la disponibilità di strumenti finanziari sofisticati e a volte di non semplice comprensione. I giovani dovranno operare confronti prendendo in considerazione un elevato numero di fattori. È proprio qui che è fondamentale la matematica perché ci permette di prendere una situazione così come si presenta e trasformarla in una forma gestibile in modo matematico, creando strutture e rappresentazioni, identificando le variabili e formulando ipotesi semplificative confrontabili. In questo modo si potranno operare valutazioni anche dei diversi fattori di rischio e prendere decisioni fondate in base ai propri desideri. Il ragionamento matematico ci permette di accedere e gestire le informazioni, di distinguere i dati fondamentali da quelli accessori, di comparare e mettere a confronto, di estrapolare, fare stime e valutare anche la plausibilità dei risultati. Ovviamente ci fornisce anche la nozione di percentuale, stima, il saper convertire da una valuta a un’altra, l’interpretare grafici e diagrammi di vario tipo che unite a semplici nozioni di statistica ci permettono di capire chi offre il miglior rapporto costi-benefici tenuto conto delle particolari circostanze ed esigenze individuali. La matematica ci aiuterà nel controllo delle operazioni e nel rilevare eventuali anomalie. In sintesi la matematica essendo una forma di pensiero ci permetterà di valutare e di generalizzare.

2) L’educazione finanziaria, la responsabilizzazione degli individui e il lavoro di squadra sono elementi imprescindibili per creare una società giusta, equa e solidale. La matematica ha il potere di cambiare le nostre vite? E se sì, quanto e in che modo?

La matematica è una competenza chiave per la realizzazione e la crescita personale, per la cittadinanza attiva e l’integrazione e per l’inserimento professionale rappresenta un modo di affrontare la vita e ci permette di semplificarla grazie al ragionamento. Se diventa parte integrante del nostro modo di procedere, di affrontare problemi ci permette di prendere decisioni consapevoli e di realizzarci. Grazie al suo insegnamento posso sviluppare nei giovani lo spirito critico, il non arrendersi, la fantasia, il ragionare, il conquistare gli strumenti culturali per rimanere liberi in un futuro dominato da algoritmi e da una miriade di informazioni. La matematica, inoltre, ci unisce poiché non ha confini geografici, culturali, religiosi, di genere e linguistici.

3) Lei usa metodi come il teatro per trasmettere ai suoi ragazzi concetti matematici. Ci racconta meglio come funziona questo approccio?

Il mio obiettivo è insegnare ai miei studenti e alle mie studentesse a pensare matematicamente cioè sviluppare le capacità di intuire, immaginare, progettare, ipotizzare, dedurre, controllare e verificare per poi ordinare, quantificare e misurare fatti e fenomeni della realtà. Con il teatro riesco proprio a sviluppare queste capacità. Ad esempio, una seconda classe sta scrivendo un testo teatrale che poi rappresenterà sulle geometrie non euclidee. Il metodo utilizzato è quello di far scoprire ed esplorare teatralmente equazioni, formule, teoremi, idee matematiche cercando di farle vivere come i versi di una poesia, di una canzone o le battute di un copione. In questo modo non solo si apprendono i concetti matematici in modo approfondito ma si prende coscienza del sé, delle emozioni e delle relazioni con gli altri. Con il linguaggio delle emozioni gli studenti scoprono che la matematica è anche una forma d’arte.

4) Quali sono i suoi obiettivi per il futuro?

I miei obiettivi sono legati alla mia passione che è la matematica, al mio amore che è la Scuola e alla mia speranza che sono i ragazzi e le ragazze che possono contribuire a cambiare in meglio la nostra società. In particolare, in questo periodo di “maturità professionale” mi piacerebbe condividere con altre colleghi e colleghe le innovazioni metodologiche e didattiche sperimentate in modo da migliorarle e da continuare ad imparare. Inoltre, vista l’importanza della Scuola primaria mi piacerebbe insegnare matematica alle maestre in modo che la possano conoscere in profondità e amare e grazie alla loro professionalità possano accendere nei bambini e nelle bambine la fiammella della passione verso questa disciplina. Per questi motivi vorrei fondare un’associazione dove tutte le persone che si riconoscono in questi messaggi possano trovare la “loro casa”. Un altro obiettivo, dettato dai dati allarmanti italiani dell’analfabetismo funzionale, è quello di far arrivare il messaggio che la matematica è per tutti e tutte e non c’è nessuno negato per questa disciplina. Il mio motto è “Non uno, non una di meno nella matematica e nella vita”. La matematica è una forma di pensiero, un modo di affrontare la vita e di poterla semplificare grazie al ragionamento. Per questo motivo, per riuscire ad arrivare anche a chi non prenderebbe mai in mano un manuale di matematica, sto scrivendo un romanzo “La radice quadrata della vita” che uscirà a settembre. Il mio obiettivo è proprio portare la Scuola e la matematica fuori dalle aule scolastiche e nelle case della maggior parte delle persone. In fondo come diceva Adriano Olivetti: “Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”.