Marina Argalìa

Laureata in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, ha acquisito la specializzazione in Marketing bancario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È Responsabile dei progetti di Educazione Finanziaria di Nuova Banca Marche, dove si occupa di Marketing dal 1993, in particolare di Comunicazione digitale e Web marketing.
 

1. L’educazione alla cultura finanziaria ha una valenza formativa importante, in quanto tesa a stimolare nei giovani l’interesse per le tematiche dell’economia e della finanza. In che modo Nuova Banca Marche si è impegnata in questo senso?

Nuova Banca Marche ha interpretato l’Educazione Finanziaria sin da subito come una missione per contribuire alla crescita economico-sociale del territorio su cui opera. Dal 2007 a oggi ha coinvolto, soprattutto nella didattica presso le scuole di ogni ordine e grado delle Marche, circa 13.000 persone. Le attività che abbiamo fatto sono tantissime. Tra le “best practice” segnalo:

  • Nel 2011 il "Protocollo di intesa sull’Educazione Finanziaria per le Marche" che ci vede attivi in un progetto patrocinato e sostenuto dalla Regione Marche, dall’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e ovviamente dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio;
  • Nel 2016 l’attivazione dei corsi di Alternanza Scuola-Lavoro con approfondimento tecnico pratico sul Business Plan guidato, oltre che dai tutor, dai nostri speciali esperti della Direzione Corporate;
  • Nel 2017 “EDU FIN Game” la competizione culturale a quiz ad eliminatoria diretta fondata da Nuova Banca Marche con l’obiettivo di avvicinare gli studenti all’Educazione Finanziaria. Il metodo didattico innovativo e non formale del progetto permette di avvicinare gli studenti, in modo ludico, a tematiche importanti di economia e finanza consolidando le informazioni apprese durante i corsi di JUNIOR e TEENS.

2. Sei stata capofila di un progetto incluso tra le best practice nel campo dell’educazione finanziaria. Pensi che il tuo essere madre di un ragazzo in età scolare abbia influito sul raggiungimento di questo obiettivo?

Certamente! Mi sono proposta come tutor della Scuola media dove studiava mio figlio e proprio attraverso l’esperienza diretta ho maturato una convinzione chiara: i ragazzi oggi hanno bisogno di essere coinvolti in percorsi relazionali ed esperienziali di forte impatto emotivo. Vivono troppo spesso realtà digitali.

3. Il progresso di un Paese si misura anche dal livello di conoscenza dei temi dell’economia e della finanza. Come pensi che debba essere suddiviso il ruolo di genitori e insegnanti nel trasmettere tale consapevolezza ai più giovani?

Sicuramente il progresso socio economico di un paese dipende dal livello di conoscenze e di istruzione dei suoi cittadini, perché con la globalizzazione le scelte di ognuno hanno effetto sugli altri ed è necessario limitare gli effetti negativi anche attraverso scelte più consapevoli. Con la formazione degli adulti riusciremo a sensibilizzare genitori e insegnanti più facilmente verso responsabilità comuni dato che la famiglia è il primo luogo d’apprendimento e “lavora” in parallelo con la Scuola. Su questi temi il ruolo genitori-insegnanti è per me al 50% di responsabilità.

4. Quale pensi sia il modo migliore per coinvolgere i ragazzi nell’apprendimento e per consolidare le loro conoscenze in ambito finanziario? Pensi che un’educazione finanziaria somministrata sotto forma di “gioco” possa avere una valenza importante? Raccontaci le tue esperienze di madre e di professionista.

L’edutainment ha una valenza didattica importantissima soprattutto oggi. Sono molto soddisfatta di “EDU FIN Game”, non solo perché piace ai ragazzi, ma soprattutto perché è un’iniziativa portatrice di valori: si affina il lavoro di squadra, si sviluppa una sana competizione, si consolida la conoscenza di argomenti difficili attraverso una didattica non formale e innovativa. Quindi insegniamo, consolidiamo e facciamo in modo che i ragazzi possano scegliere in modo critico. Quando mio figlio era piccolo, per insegnargli il valore del risparmio mi proponevo come “la sua banca” e facevamo un gioco: ogni regalo o spesa per l’acquisto di giochi extra la trasformavamo in un tagliandino simile ad un assegno con importo positivo o negativo, data e firma. I foglietti venivano raccolti nel salvadanaio al posto dei soldi che tenevo io e lui doveva contare e regolarsi per non chiedere troppo spesso! Per premiarlo poi aggiungevo spesso tagliandi di segno positivo. Adesso ha 14 anni e usa la carta prepagata.