L’educazione finanziaria per tutti

L’educazione finanziaria è per tutti, anche per gli adulti. In che modo è possibile ottimizzarla? Ce ne parla Rossella Locatelli di Adeimf in questa intervista.

1. L’Associazione Adeimf nasce con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della conoscenza dell’economia degli intermediari e dei mercati finanziari in ogni ambito scientifico e professionale, e riunisce oggi ben 363 docenti. Quali responsabilità implica esserne la Presidente?

Adeimf è una associazione dei docenti universitari, la società scientifica che riunisce gli studiosi di Economia degli Intermediari e dei mercati finanziari e di Finanza di Impresa. Esserne Presidente è prima di tutto un onore, ma anche una grande responsabilità. Lo è nei confronti degli associati, soprattutto dei più giovani, perché l’Associazione rappresenta una comunità entro la quale tutti devono trovare spazio di confronto e dialogo e supporto per le proprie attività di ricerca, didattiche e di terza missione. In questi anni di cambiamento per l’Università, oltre che per il contesto economico e culturale, l’Associazione deve essere in grado di intercettare le direzioni di cambiamento, accompagnando i percorsi di evoluzione e consolidamento dei propri associati, e interfacciandosi con tutti gli interlocutori con i quali a vario titolo è opportuno confrontarsi (altre società scientifiche, Ministeri, Autorità di Vigilanza, Agenzie di Valutazione della Ricerca, operatori e imprese finanziarie e non). Proprio con riferimento alla cosiddetta Terza Missione dell’Università, ovvero la capacità di trasferire conoscenze maturate attraverso le attività di ricerca al tessuto imprenditoriale, alle istituzioni, ai territori di insediamento, alla società civile, essere Presidente di Adeimf è anche sempre più una responsabilità verso l’esterno della associazione. Le tematiche di cui ci occupiamo e le modalità con le quali le trattiamo hanno spesso contenuti di grande attualità e rilevanza. La nostra capacità di contribuire al dibattito in corso sui temi che riguardano il sistema finanziario nel suo insieme, la regolamentazione e la vigilanza, la gestione delle crisi e degli impatti sui risparmiatori, l’aumento della cultura finanziaria, credo sia un elemento rilevante che qualifica la missione della nostra associazione.

2. Da esperta di economia, ritiene che il decreto salva-risparmio possa avere effetti benefici – per lo meno nel lungo termine – sul livello di alfabetizzazione finanziaria nel nostro Paese?

La cosa più importante è stato cominciare a muovere i primi timidi passi nella giusta direzione. Il nostro Paese è fra gli ultimi a rendersi conto che, in tema di cultura finanziaria, è necessario portare a unità le tante iniziative, molte delle quali risalenti nel tempo, e concentrare gli sforzi attualmente dispersi sul territorio con una direzione il più possibile unitaria. Ma bisogna considerare il fatto che questa iniziativa è arrivata a seguito di un emendamento, che temporaneamente era stato espunto dal testo di legge, quindi in maniera un po’ poco focalizzata. Va anche osservato che la dotazione di risorse per le numerose e importanti attività che si dovranno svolgere è assolutamente insufficiente. Nel lungo termine la promozione della cultura finanziaria ha bisogno di programmazione e di risorse adeguate. Questo significa educare fin dai primi anni di scuola al risparmio, al ruolo della moneta, alla pianificazione finanziaria familiare, agli strumenti di pagamento, al credito, e a tutti gli altri temi che compongono il bagaglio di conoscenze fondamentali per i cittadini e dunque impostare il discorso in una logica ampia di educazione in un contesto che non può essere solo quello delle conoscenze tecniche (alfabetizzazione) ma anche dell’approccio comportamentale al tema della pianificazione finanziaria. Nel breve termine, invece, è necessario riflettere sulle esigenze di informazione delle ampie fasce di popolazione che è già al di fuori dei sistemi scolastici e che, pur dovendo quotidianamente decidere sulle proprie risorse finanziarie, si trova spesso impreparata per tale compito.
ADEIMF, in tale ambito, ha dedicato una parte considerevole delle limitate risorse che raccoglie dai propri associati per promuovere un’enciclopedia di pillole video gratuita e fruibile da tutti, con linguaggio semplice e una grafica accattivante che possa sensibilizzare i cittadini ad attivarsi per migliorare le proprie competenze. Si tratta di una iniziativa a nostro modo di vedere interessante, che merita di essere valorizzata e ulteriormente ampliata.
Peraltro Adeimf sta seguendo una politica di confronto e collaborazione con le istituzioni che operano nell’ambito della alfabetizzazione e della educazione finanziaria proprio nel senso di evitare una dispersione di risorse ed energie e mettendo a disposizione le importanti competenze che sono ampiamente presenti tra i colleghi nella nostra associazione.

3. Parlare ai giovani, parlarci meglio: è questo il leitmotiv delle iniziative attualmente in corso in ambito di educazione finanziaria, volte sempre più spesso ad “agganciare” l’attenzione dei ragazzi. Pensa che lo stesso si possa dire degli educatori e dei docenti?

La formazione e la comunicazione di un messaggio richiedono di utilizzare un linguaggio e canali adeguati al pubblico che si ha di fronte. I canali pensati per i giovani rendono una parte di questa attività più semplice: Internet, social network…Anche le nostre video-pillole utilizzano un linguaggio semplice e veloce. Rimane però una difficoltà: convincerli ad attivarsi, ad essere protagonisti del proprio percorso formativo, a far percepire la responsabilità familiare e sociale di una gestione adeguata delle proprie risorse finanziarie.
Gli educatori e i docenti devono maturare la consapevolezza che il corretto comportamento nell’ambito delle scelte finanziarie costituisce un aspetto rilevante nella costruzione di una persona adulta. Scelte finanziarie scellerate (penso non solo a investimenti sbagliati ma anche a scelte di indebitamento insostenibili per finanziare spese rinunciabili) hanno effetti devastanti per una persona e riflessi negativi sull’economia. Si tratta di un tema educativo nella logica dell’aiuto alla costruzione di cittadini adulti che è trasversale e prescinde dalle tematiche specifiche insegnate.
La sfida per gli educatori è proprio questa: comprendere che si tratta di temi di cittadinanza e che occorre trovare spazio e motivazione per affrontarli con i giovani nei contesti più opportuni, così come si insegna la storia, la matematica, la filosofia.

4. Partendo dalla sua esperienza di docente ed educatrice, come pensa si possa migliorare il modo di fare educazione finanziaria per gli adulti?

Molti nostri associati sono periodicamente impegnati, spesso a titolo personale, in attività di divulgazione presso il pubblico in occasione di conferenze e seminari o di singole iniziative formative. Altri hanno scelto la via della divulgazione attraverso pubblicazioni per un pubblico di non addetti ai lavori. Rimane tuttavia un nodo centrale. Partecipa a tali attività una quota minoritaria del pubblico, per di più che si auto-seleziona: sono soggetti che già hanno maturato la consapevolezza che sia necessario attivarsi. Molto più difficile è superare le resistenze di chi ancora non ha fatto questo passo.
Sono convinta, non essendo io la sola, che non si deve mai smettere di imparare, ma certamente l’educazione finanziaria degli adulti è più difficile da realizzare. Un ruolo importante è quello degli intermediari finanziari e di coloro che entrano in relazione commerciale. Ma in questo caso penso si debba parlare di informazione corretta più che di educazione finanziaria.
Io vedo fondamentali prima di tutto campagne di sensibilizzazione (“Pubblicità Progresso”) sulla necessità di saperne di più in tema di contratti e comportamenti finanziari. Le iniziative formative ci sono e si possono facilmente organizzare. Serve sollecitare una domanda di formazione o di informazione finanziaria.
Solo unendo gli sforzi di università, autorità di vigilanza, istituzioni pubbliche e intermediari è possibile raggiungere in tempi adeguati i risultati sperati.