Le infinite frontiere del digitale

Tiziano Fazzi - Laurea in economia con specializzazione in marketing. Fonda Studio I&T nel 1990, per rispondere alle prime esigenze di direct marketing delle aziende nell’abito educativo. Sviluppa particolari esperienze come consulente di aziende multinazionali del settore education e diventa editore della rivista Didattica Oggi. Fonda nel 2004 insieme a Ines Lazzarini la società Civicamente, per produrre e gestire iniziative scolastiche su temi valoriali. Lancia la piattaforma EducazioneDigitale.it nel 2008, che raggiunge i 35.000 docenti iscritti.

1. Insieme a tua moglie Ines, da oltre 25 anni ti occupi di sviluppare iniziative e strumenti per tutti gli Enti pubblici o privati che intendono innovare le loro attività di sensibilizzazione, formazione e responsabilità sociale d’Impresa. Qual è il tuo personale bilancio su Civicamente?

Fin dai primi anni ’90 abbiamo seguito la nostra inclinazione naturale verso attività educative: dalla consulenza per aziende multinazionali del settore education, alla direzione della rivista Didattica Oggi, fino alla creazione della piattaforma EducazioneDigitale.it, che oggi ha superato i 35.000 docenti iscritti. Uno sviluppo progressivo, che ha sfruttato le potenzialità del digitale nella didattica; ma anche una forte attenzione alle metodologie, affinché la ICT Education non sia solo un esercizio tecnico. Per questo motivo abbiamo sviluppato il format Open Mind, una metodologia costruttivista che consente di coinvolgere la classe garantendo una elevata interiorizzazione.

2. La tecnologia, si sa, viaggia velocemente. Sono già in cantiere strumenti didattici digitali che oggi non riusciremmo nemmeno ad immaginare?

La nostra scuola purtroppo non dispone di tecnologie avveniristiche e la media degli insegnanti non è nativa digitale; lo abbiamo visto durante i primi giorni della chiusura causata da virus.

Il nostro sforzo è quindi quello di produrre strumenti innovativi, ma gestibili concretamente con le dotazioni esistenti. Le classi, ad esempio, non hanno la linea internet in classe, quindi siamo costretti a produrre strumenti multimediali che possano funzionare anche off-line.

In ogni caso, cerchiamo di introdurre gradualmente novità tecniche e metodologiche, che sperimentiamo sulle eccellenze scolastiche; come ad esempio il nuovissimo Open Mind Touch, uno strumento capace di interagire con una platea ampia di studenti (fino a 300) e permette di condividere in tempo reale le risposte dei singoli partecipanti, permettendo al facilitatore di commentarle e di proporre stimoli continui.

3. Con riferimento all’uso delle piattaforme didattiche, come si posiziona la scuola italiana rispetto agli altri Paesi europei?

Considerando che EducazioneDigitale è la piattaforma italiana che raccoglie il maggior numero di docenti iscritti e che ha raggiunto finora il 4% degli insegnanti, credo che ci sia ancora molto lavoro da fare.

Nonostante stiamo crescendo a tassi superiori al 15% all’anno, ci sono ancora moltissimi docenti che non utilizzano tecnologie digitali per l’insegnamento.

Dobbiamo ammettere che, molto spesso, le proposte di didattica digitale si limitano a piattaforme di condivisione (per fare webinar, test e caricare risorse) che i docenti trovano poco utili, in quanto non presentano alcun contenuto.

Lo sforzo di Educazione Digitale infatti è proprio quello di combinare una piattaforma di condivisione con strumenti e contenuti pronti per essere utilizzati con gli studenti di ogni età.

4. Quali sono i pregi e difetti (se ce ne sono) di uno strumento on line per promuovere l’educazione finanziaria in classe?

Abbiamo sviluppato negli ultimi 10 anni moltissimi strumenti digitali di edufin, toccando i vari aspetti della tematica e modulando i linguaggi in funzione dell’età di riferimento.

I primi tools erano digitali ma, come accennavo poco fa, tassativamente off-line; per cui abbiamo sperimentato di persona nelle classi le soluzioni, che poi abbiamo trasfrito alle versioni on line.

Negli ultimi anni stiamo lavorando su metodologie di formazione a distanza particolarmente evolute, che stimolano la continua attenzione del fruitore e gli chiedono di mettersi in gioco.

Proprio il gioco (la gamification) può essere la nuova frontiera della didattica digitale, specialmente per l’educazione finanziaria, purché manteniamo alta l’attenzione sugli obiettivi educativi: il meccanismo di gioco non deve infatti avere la meglio sul trasferimento di conoscenza effettivo.