Le contaminazioni positive

Massimo Minelli, Presidente Fondazione Triulza.

Nel mettere al centro della propria professione la relazione con le persone, ci sono dei rischi o solo opportunità?

Non esistono opportunità senza rischi nella mia esperienza. Mettere al centro le persone è l’unico modo per andare verso uno sviluppo sostenibile e umano.

Quali sono gli obiettivi della Fondazione Triulza per il 2020?

Coinvolgere le comunità e i territori nello sviluppo di MIND, mettere al centro la sostenibilità e l’innovazione sociale, far incontrare mondi diversi perché si contaminino positivamente.

Lo scorso 10 maggio è stato lanciato il Tavolo Permanente sull’Educazione finanziaria per l’inclusione e l’innovazione social all’insegna dell’hashtag #PROGETTIcheFANNOlaDIFFERENZA. In cosa si caratterizzerà concretamente questo progetto?

Il 10 maggio in Academy è stato lanciato da UBI Banca, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio - FEduF - e Fondazione Triulza il Tavolo Permanente di educazione finanziaria per l’inclusione e l’innovazione sociale. Il progetto vuole coinvolgere e formare educatori ed operatori delle organizzazioni del terzo settore e delle imprese sociali, mettendo a loro disposizione competenze tecniche e strumenti formativi digitali per l’erogazione a loro volta di percorsi di educazione finanziaria verso le persone con cui lavorano quotidianamente. Il progetto fa leva sull’inclusione e l’innovazione sociale e offre un’opportunità di crescita anche alle realtà del terzo settore del territorio che lavorano sia con persone in difficoltà economica sia con le nuove generazioni. Il tavolo che sta partendo dovrà lavorare su continui aggiornamenti in quanto le evoluzioni digitali come la Blockchain, le monete virtuali o l’intelligenza artificiale, richiederanno una maggiore consapevolezza da parte di tutti e impatteranno nelle scelte a contenuto economico e finanziario di ogni giorno.

E’ ottimista sugli scenari di vita che dovranno affrontare le nuove generazioni?

Sono ottimista perché credo che le nuove generazioni faranno molto meglio di noi, quindi c’è speranza.