La Finanza per i più deboli, le frontiere dell’inclusione

Giacomo Andreoli, nato a Roma nel 1995. Laureato triennale in Filosofia all’Università Roma Tre, è giornalista pubblicista dal 2017 e ha collaborato con il magazine "Wild Italy" e il quotidiano del litorale laziale "Il Corriere della Città". Iscritto al Master in giornalismo della Lumsa per svolgere il praticantato, nel 2019 fa uno stage nella redazione economica del Tg3 e pubblica un romanzo di fantascienza con la NeP Edizioni.
 
 

Giorgio Saracino, classe 1994. Romano, pugliese di nascita, ha frequentato le scuole medie a Parigi e ha studiato Lettere alla Sapienza. Giornalista pubblicista, collabora prima con una testata universitaria, poi scrive per il Nuovo Corriere Laziale. Quindi si iscrive alla Scuola di Giornalismo della fondazione Basso: tre mesi di stage a Sky Sport 24, tre a Radio Vaticana; poi qualche mese a Left, e un altro stage a Report, iniziando a collaborare con Bernardo Iovene. Produce video per L’Espresso, Fanpage e Citynews. Per diventare professionista si iscrive al master della Lumsa: un altro stage, a Mediaset, poi collabora con Il Tempo, scrivendo quotidianamente di cronaca nera. Ha vinto il Premio Alessandra Bisceglia ed è finalista al Premio Morrione.

1. Insieme a Giorgio Saracino hai vinto la quinta edizione del premio Abi-Feduf-Fiaba ‘Finanza per il sociale’ con il video "La Finanza per i più deboli, le frontiere dell’inclusione”. Cosa vi ha spinto a interessarvi al tema dell’educazione finanziaria?

I casi molto noti delle crisi bancarie italiane degli ultimi anni ci hanno colpito e fatto riflettere. Emergevano operazioni spregiudicate e immorali, ma anche molta ignoranza economico-finanziaria. Partendo da questa consapevolezza abbiamo deciso di approfondire il tema dell’educazione finanziaria nel nostro Paese. Ci siamo concentrati sugli strumenti per giovani, anziani e immigrati.

2. Il video riesce a tracciare un’ampia panoramica sulla diffusione della cultura finanziaria nel nostro Paese. Ci racconti in breve la storia di Babakar?

Babakar è un ragazzo senegalese di 25 anni, arrivato in Italia in condizioni difficili. Accolto da Casa Scalabrini, un centro d’integrazione a Roma, ha seguito un corso di sartoria e uno di educazione finanziaria dell’associazione Migranti e Banche. Ora ha un contratto in una maglieria capitolina ed è indipendente dal punto di vista economico. Insomma: un esempio di integrazione riuscita.

3. Conoscere i concetti base dell’economia e della finanza è molto importante, soprattutto per le persone che vivono in una situazione di fragilità economica. Che idea ti sei fatto rispetto alla disponibilità e all’accessibilità di strumenti concreti a sostegno di questa necessità?

Credo che abbia ragione la dottoressa Giacomel, del Comitato Edufin: c’è ancora molto da fare in Italia per diffondere la cultura finanziaria. Passi avanti si sono fatti grazie a diverse iniziative nazionali e ora ci sono app e insegnamenti creativi. A questo punto, però, servono l’alfabetizzazione finanziaria come materia scolastica e una serie di campagne informative in televisione.

4. C’è già un nuovo progetto sul tema della gestione consapevole del risparmio a cui state lavorando?

Al momento no, complice anche lo strano periodo che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. Ma in futuro saremo lieti di approfondire ancora un tema così rilevante, cercando di renderlo ancora più accessibile alle persone che ci seguono.