Il diritto del consumo

Avv. Federica Deplano, laureata in giurisprudenza nel 2006 presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Cagliari con la votazione di 110/110 e lode con una tesi di laurea in diritto penale commerciale e diplomata presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali presso l’Università degli Studio di Cagliari nel 2008 con la votazione di 70/70 e lode. Avvocato specializzato nella materia di diritto civile con particolare riferimento al diritto del consumo, presta l’attività di consulenza ed assistenza sia in campo stragiudiziale che giudiziale in materia ed è attiva nel campo del diritto del consumo fin dal 2007, quando ha svolto il Servizio civile nazionale presso l’Associazione dei Consumatori Adoc Sardegna, divenendo prima responsabile di sportello e successivamente Responsabile dell’Area Legale, di cui si è occupata fino al 2014. È attualmente Vice Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, componente dell’Ufficio Legale Nazionale di MDC e Presidente del Movimento Difesa del Cittadino Cagliari.
 

1. Avvocato, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino della Sede di Cagliari e Vice-Presidente del Movimento Difesa del Cittadino. Dirimere le controversie sarebbe più semplice se i cittadini avessero più competenze economico finanziarie?

Un miglioramento dell’educazione finanziaria può comportare miglioramenti non solo nel dirimere le controversie, ma anche nella diminuzione del numero di situazioni in cui è richiesto il nostro intervento a difesa dei diritti dei più deboli e dei meno informati.

Le conoscenze e competenze in questa materia consentirebbero al singolo di avere gli strumenti interpretativi necessari per partecipare attivamente alla vita quotidiana e questo, a mio avviso, è il punto dal quale dobbiamo partire per ragionare su una valida ed efficace educazione. Al di là della crescente attenzione per questa materia, l’educazione finanziaria è stata a lungo trascurata e oggi paghiamo tutte le conseguenze di questa scelta perchè ci siamo trovati del tutto impreparati.

Il progresso tecnologico, l’innovazione finanziaria e la crescente integrazione dei mercati internazionali hanno ampliato la gamma di prodotti e degli strumenti finanziari e le combinazioni possibili di rischio e di rendimento a disposizione dei cittadini. Condizioni più favorevoli su mercati creditizi hanno reso più facile il ricorso ai mutui ed al credito al consumo, ma la complessità delle scelte che i cittadini devono fronteggiare e del rischio connesso è aumentata molto più rapidamente di quanto siano aumentate le conoscenze dei cittadini stessi in materia.

Oggi, porre rimedio velocemente è difficilissimo e l’impegno deve essere rivolto in questa direzione.

2. Cosa si intende per diritto del consumo?

Tentando di fornire una definizione quanto più concisa ed esauriente allo stesso tempo, potremmo definire il diritto del consumo come quella branca del diritto che si occupa dell’insieme di principi e norme che regolamentano i rapporti tra consumatori e professionisti e dei mezzi di tutela degli interessi del consumatore offerti dall’ordinamento. In realtà si tratta di una definizione che non rende giustizia alla complessità di questa materia ed alla sua evoluzione negli anni.

3. Quali strumenti occorre perfezionare per favorire un cambiamento culturale all’uso consapevole del denaro?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire dal presupposto che si osserva una debolezza endemica della popolazione su questo argomento. Per risolvere questo problema, in primo luogo l’educazione economica dovrebbe cominciare da molto giovani e portare nel tempo a un comportamento finanziario consapevole. Si dice che l’educazione economica è una forma di investimento culturale sulla salute pubblica e ritengo che questa sia una grande verità ancora sottovalutata. A mio avviso ci sono tante iniziative di promozione della cultura economica e finanziaria, ma le risorse limitate ci costringono ancora alla frammentarietà degli interventi. In primo luogo queste iniziative andrebbero ricondotte a sistema. Inoltre ritengo che molto spesso ci troviamo costretti, anche in questo caso per evidente limitatezza delle risorse, a portare avanti campagne informative intese come tutela del consumatore/risparmiatore, concentrandosi sui particolari quando, invece, proprio una visione complessiva è necessaria per avere individui di sana e robusta costituzione economica.

L’alfabetizzazione finanziaria purtroppo non si acquisisce con un "modello standard” di informazione, anzi. Essere in grado di comprendere le questioni economiche implica capacità critica.

In generale, quindi, va coltivato fin da principio un atteggiamento privo di pregiudizi e incline a valutazioni obiettive e per raggiungere questo obiettivo occorre un sistema strutturato.

4. Qual è il primo passo da fare per un cittadino che si trova in una situazione di difficoltà economica? Ci racconta un episodio “virtuoso” che funga da esempio per i nostri lettori?

Il primo consiglio che mi sento di dare è quello di farsi aiutare. Esistono ormai tantissimi soggetti ed istituzioni ai quali rivolgersi per farsi consigliare adeguatamente e dobbiamo avere il coraggio di chiedere aiuto. Perseverare nell’errore per timore o vergogna di raccontare la propria situazione di difficoltà è non solo sbagliato, ma potrebbe compromettere la gestione della situazione e, in definitiva, limitare le soluzioni possibili. Sempre più spesso assistiamo al ricorso al credito per far fronte a situazioni di indebitamento già esistente e questa strada non è corretta. Farsi seguire da chi possa consigliare quale strada intraprendere è determinante e molto spesso, a fronte del nostro intervento tempestivo, riusciamo a dialogare al fine di permettere al consumatore di avere un po’ di respiro. Naturalmente parlo di situazioni di indebitamento incolpevole e di interessamento tempestivo dell’Associazione dei consumatori, perchè è una materia davvero delicata e va trattata in maniera molto attenta. Posso segnalare che molto spesso riusciamo a trovare, in caso di intervento tempestivo, anche soluzioni alternative alla proposizione di un piano del consumatore e molto spesso una telefonata consente a persone che si trovano in situazioni di difficoltà di trovare una strada alla quale non avevano pensato. Sappiamo molto bene che chi vive in situazioni di difficoltà economica si sente spesso stretto in una morsa, ma avere il coraggio di chiedere aiuto è determinante.