Fare economia è fare ricerca

Emanuela E. Rinaldi è Ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università̀ degli Studi di Milano Bicocca, Dipartimento DISEADE. È MSc in Economic Psychology e Dottore di ricerca in Sociologia e metodologia di ricerca sociale. Tra i suoi interessi di ricerca principali rientrano l’educazione finanziaria, la socializzazione economica, l’inclusione degli alunni stranieri a scuola, la transizione scuola-lavoro. Collabora con istituzioni pubbliche, private e ONG nell’ambito di progetti di educazione finanziaria ed educazione alla cittadinanza. E’ Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Nazionale di Educazione Economica e Finanziaria (ONEEF) e membro del Comitato Scientifico di AIS-Educazione (Associazione Italiana di Sociologia). E’ Responsabile Scientifico del progetto "Torta Economia", ideato da FARECONOMIA, che è stato realizzato dal 2016 ad oggi in numerose scuole in Italia grazie al sostegno di Orizzonti.TV

Tanti anni dedicati ad indagare il mondo dell’educazione finanziaria. Qual è il tuo personalissimo bilancio?

Che la “crisi” è stato un momento che ha creato molti problemi alla società italiana, penso alla disoccupazione, alla crisi della fiducia in alcune istituzioni, alla maggiore incertezza delle traiettorie professionali, ma è stata anche un’opportunità per studiare soluzioni alternative a problemi sociali o economici - mi riferisco alla sharing economy, al baratto, alla crescita di valori quali quello dell’amicizia o anche, in certi ambiti, della solidarietà - per approfondire lo studio del rapporto delle persone con il denaro, e per incentivare le istituzioni a migliorare il livello di lilteracy finanziaria dei cittadini. Certo, il bilancio non è ancora particolarmente entusiasmante visto che le numerose iniziative di educazione finanziaria realizzate in Italia non sembrano ancora particolarmente efficaci né sinergiche e il livello di conoscenze finanziaria degli italiani è ancora basso, rispetto a quello di altri Paesi, ma "penso positivo" e vedo segnali incoraggianti, ad esempio la propensione ancora alta degli italiani - anche i bambini - a risparmiare.

Come è nato il progetto ONEEF e quali obiettivi si pone di raggiungere?

L’Osservatorio è nato dall’esigenza che mi è stata segnalata da tanti operatori, docenti, genitori, ricercatori, educatori, di fare una mappatura accurata di tutte le iniziative, attività, risorse, progetti, anche i più piccoli, e di vederle raccolte in un unico "archivio" online. Grazie al sostegno di FEduF è stato possibile nel 2016 iniziare ad avviare i primi lavori del Comitato Scientifico che – volutamente è stato composto da esperti di discipline diverse (economia, pedagogia, sociologia, psicologia,) e di atenei diversi. Ci siamo concentrati sulla definizione di criteri chiari e trasparenti per la ricerca e la mappatura, e di un questionario articolato, che ha poi portato ad un’indagine che abbiamo presentato nel workshop del 30/05/2019 i cui risultati sono disponibili online. Da settembre 2019 ci concentreremo nella parte di pubblicizzazione delle schede-programma.

Abbiamo inoltre formulato anche i primi indicatori per migliorare la progettazione, anche questi pubblicati gratuitamente.

Cosa stai imparando dall’esperienza in Orizzonti TV?

Che c’è spazio per un modello di educazione finanziaria diverso, accanto a quelli più tradizionali, che lasci più spazio ai destinatari dei programmi di educazione finanziaria, ad esempio giovani, per parlare in prima persona e co-progettare insieme agli enti promotori i materiali, le metodologie, i percorsi didattica, secondo il modello del Co-LEARNING promosso da alcuni autori come Landvogt. Ad esempio attraverso video, co-costruzione dei contenuti, brief educativi.

Inoltre, grazie a Orizzonti.Tv, io, i colleghi dell’Università di Milano Bicocca e i soci di FarEconomia abbiamo avuto le risorse per valutare l’impatto del progetto "la Torta dell’Economia. Un progetto per educare al risparmio, al dono, alla solidarietà e alla progettualità" con una valutazione controfattuale svolta da un gruppo di ricercatori indipendenti (dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - sintesi dei risultati disponibile qui) che ci ha permesso di individuare i punti di forza del progetto e i punti da migliorare. Sono particolarmente orgogliosa di questo progetto perché non promuove un approccio solo “egoista” all’uso del denaro (risparmiare il denaro per sé e per i propri progetti), ma anche l’utilizzo del denaro per gli altri (dono e solidarietà) perché - sulla base delle ricerche di Daniel Kahneman e di Dunn e Norton - questo migliora la felicità degli individui. Quindi insegnare ai bambini ad usare il denaro per gli altri sin da piccoli, vuol dire aiutarli a migliorare la loro felicità nel presente e, auspicabilmente, in futuro.

Qual è il sogno professionale di Emanuela nel prossimo futuro?

Vorrei realizzare un progetto di educazione finanziaria che incrementi sensibilmente il benessere finanziario degli studenti universitari di tutti i corsi di laurea. Nella mia vita accademica ho visto tanti studenti impreparati avvicinarsi alla laurea con un approccio “Life is now”, senza obiettivi finanziari nè un minimo di pianificazione finanziaria per eventuali shock, facendo riferimento – più o meno consapevolmente – alla capacità delle famiglie di origine di tutelarli durante l’inserimento lavorativo ed oltre, ma questo modello non può durare ancora molto e serve una preparazione diversa. E poi vorrei che il progetto "la Torta dell’Economia" venisse realizzato in tutte le scuole di Italia: sì, vorrei che in ogni casa ci fosse uno dei "salvadanaio magico" a forma di torta con 4 fette che i nostri bambini creano (con materiali ecologici!) per aiutare tutta la famiglia a risparmiare, diversificare e pensare all’utilizzo del denaro per sé ma anche per gli altri.