L’educazione finanziaria per i più piccoli

Patrizia Tomasich - Ha fondato nel 1998 la Museo dei Bambini SCS Onlus che gestisce "Explora Il Museo dei Bambini di Roma" Children’s Museum privato e non profit, struttura permanente di educazione innovativa che ha aperto al pubblico nel maggio 2001. Dal 1978 ha lavorato nel campo della moda, del make-up, del merchandising e in seguito della comunicazione nel settore della musica occupandosi anche di pianificazione delle strategie di promozione e programmazione delle campagne per artisti italiani e internazionali, concerti e musica dal vivo, eventi culturali e programmi televisivi. E’ presidente del CdA della cooperativa e si occupa di pianificazione delle strategie di sviluppo del museo, ricerca finanziamenti e sviluppo del museo lavorando con Istituzioni, Enti pubblici e Aziende private.

1. Direttrice di Explora, il Museo dei Bambini di Roma dove con il suo lavoro spazia a 360 gradi dallo sviluppo di moltissime iniziative fino alla relazione diretta con scuole, famiglie e bambini. Cosa è cambiato di significativo negli ultimi anni?

E’ certo che dal 2001, anno in cui abbiamo aperto al pubblico quindi circa 20 anni orsono, ci sia stato un grande cambiamento nella nostra società - internet, globalizzazione, mondo digitale, nuove tecnologie - ma nel contempo confermo anche che l’occasione di gioco e approfondimento che offrono i Children’s Museums non sono mutati: gioco, socialità, manualità, scoperta e sperimentazione rimangono anche se si avvalgono di nuovi strumenti. Explora ha iniziato con una forte connotazione sul tema dell’educazione ambientale, grazie anche alla propria struttura dotata di impianto fotovoltaico integrato nell’architettura sicuramente all’avanguardia nel 2001 che ha permesso di far provare cosa fossero le energie rinnovabili. Oltre all’ambiente, Explora negli anni ha fatto sperimentare scienza, matematica, educazione economica, sicurezza stradale, bio-economia, arte tipografica e artigianalità, sino alle più innovative STEM e Pari opportunità. Negli anni sicuramente di significativo c’è che i musei dei bambini si sono fatti coraggio e hanno intrapreso percorsi più complessi, più scientifici e “sociali” impensabili da offrire tempo addietro.

2. Il gioco e l’apprendimento viaggiano sugli stessi binari. Vale lo stesso anche se pensiamo agli strumenti digitali a distanza?

Credo tantissimo negli strumenti a distanza, guardando sopratutto a quanto sta accadendo oggi nel mondo con questa sfida dell’emergenza sanitaria: vedo tangibile la differenza, quindi il miglioramento dei nostri tempi “tecnologicamente" avanti. Ma è anche vero che è naturale per i bambini toccare, assaggiare, provare, sbagliare e riprovare per capire se stessi e il mondo che li circonda. Anche fare una banale corsa e vedere chi arriva primo, mette il bambino a confronto con le proprie capacità, permette di misurarsi con gli altri, di far crescere la propria autostima, ed è questo il miracolo del “gioco".

3. PARI è il percorso gioco, promosso di recente da Explora, con l’obiettivo di approfondire diritti e doveri, uguaglianze e unicità, per superare gli stereotipi di genere. Può dirci quale è stata fino ad oggi la risposta da parte delle famiglie e i risultati ottenuti dai piccoli discenti?

Meravigliosa la reazione di bambini e adulti, un grande successo, abbiamo anche somministrato dei test per capire cosa piace, cosa non è chiaro o cosa non vada bene, insomma un collaudo fattivo che ci permette di migliorare gli allestimenti e le attività didattiche: alle domande

Le piace il percorso gioco? SI per il 98,8%,

Il tema Pari Opportunità è stato affrontato in modo efficace? SI per l’89,20%

Pensa che al termine del gioco i bambini imparino qualcosa sul tema? SI per il 79,3%

Per i risultati di apprendimento è difficile fare una stima, ma penso che anche solo l’aver giocato con questo tema, complesso e trasversale, sia di stimolo per tutti.

4. C’è già un nuovo progetto di sperimentazione didattica a cui sta lavorando? Promettiamo di non dirlo a nessuno...

Economia Circolare è il tema a cui stiamo lavorando e che speriamo di poter portare a termine entro il 2020. Ma è anche vero che questa attuale emergenza sanitaria e questa sfida mondiale debbano essere tema di approfondimento per tutti una volta passata, anche per imparare dagli errori che commettiamo.

5. Dopo tanti anni di “Economiamo”, il percorso didattico dedicato al tema dell’uso responsabile del denaro, cosa si sente di consigliare agli insegnanti e ai loro genitori?

L’educazione finanziaria è importante non solo per la vita di tutti i giorni ma anche per affrontare sfide più difficili: l’essere pronti e preparati a gestire le crisi passa anche da questo sapere. Explora offre questo tema da anni, esattamente dal 2009 quando fu inaugurata “Economiamo", ma vi confermo la difficoltà di convincere all’epoca le/gli insegnanti a prenotare un laboratorio sull’educazione finanziaria. Oggi è sicuramente meglio, il mondo della scuola è più aperto a tantissimi argomenti e temi didattici come appunto l’educazione finanziaria: si è capito finalmente, anche grazie al grande lavoro di FEduF nel tempo, che è un elemento importantissimo per lo sviluppo e per la crescita sociale del nostro paese e del mondo in cui viviamo.